Ternana-Bari: nuovo Daspo e condanna a 6 mesi per il ‘Bocia’

Per 8 anni, in occasione delle partite della Ternana, Claudio Galimberti dovrà firmare in caserma. Il legale: «Provvedimento sproporzionato»

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Il 13 marzo scorso era stato arrestato in flagrante dalla Digos di Terni per aver violato il Daspo – non il primo – a cui era sottoposto. Nella fattispecie il 47enne Claudio Galimberti – per tutti ‘Bocia’, storico leader della tifoseria dell’Atalanta – era giunto a Terni in occasione del match fra Ternana e Bari, partecipando al ‘saluto’ alla squadra lungo viale dello Stadio, con tanto di fumogeni accesi. Un segnale di vicinanza per l’antica amicizia fra la tifoseria orobica, e quindi il ‘Bocia’, e quella rossoverde.

Claudio ‘Bocia’ Galimberti

La sentenza

Quel gesto, oltre l’arresto, martedì gli è costato una condanna a 6 mesi di reclusione, pena sospesa, ed una multa di 6 mila euro: questa la sentenza emessa dal tribunale di Terni, giudice Biancamaria Bertan, con l’accusa che di mesi di reclusione ne aveva chiesti 10. Accanto a ciò, per Galimberti è scattato automaticamente un altro Daspo, emesso dalla questura di Terni, per la durata di 8 anni. Ogni volta che la Ternana disputerà una partita di calcio, in pratica, il 47enne – che oggi vive e lavora a Marotta, nelle Marche – dovrà raggiungere la caserma dei carabinieri per rispettare l’obbligo di firma. «Rispetto alla condanna inflitta – osserva l’avvocato Lorenzo Filippetti, difensore del Galimberti insieme al collega Federico Riva di Bergamo -, faremo sicuramente appello. Ciò che colpisce è l’entità e la natura di questo nuovo Daspo. Il nostro assistito aveva raggiunto Terni senza rappresentare un pericolo per gli altri, partecipando ad una situazione in cui erano coinvolte molte altre persone. Il Daspo in questione, con l’obbligo di firma, è estremamente limitativo rispetto alla sua vita quotidiana, alla sfera personale. Ci sembra sinceramente sproporzionato e ci attiveremo per ottenerne una revisione sostanziale».

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