Ternana, sbornia derby ‘benzina’ per salvezza

La storica vittoria in casa Perugia può dare un ulteriore plus mentale per centrare un traguardo ora possibile. Festa alle spalle, focus sul Pescara: chance d’oro al Liberati

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Adriano Montalto, 3 gol nei ‘Derby dell’Umbria’ ufficiali: 2° posto all-time rossoverde

Calma, umiltà – che ha contraddistinto la squadra dall’arrivo di Luigi De Canio, i risultati si vedono – e piedi a terra, perché manca la parte più rilevante. E la Ternana, messa alle spalle la memorabile nonché storica affermazione in casa del Perugia, è pronta a rimettersi in moto per una sfida che per importanza e decisività nel cammino verso la zona playout – ora è diventata quantomeno possibile anche la salvezza diretta – non ha nulla in meno del derby: l’impresa del ‘Curi’, celebrata a suon di cori, abbracci, carovane e spettacolo al ‘Liberati’, ha bisogno di avere un seguito altrettanto epico e inatteso come successo domenica pomeriggio. Il tecnico lucano lo sa, la società idem: dopo i giusti festeggiamenti e la gioia condivisa con l’intera città è tempo di rientrare nei ranghi e pensare a battere la formazione di Giuseppe Pillon.

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Rossoverdi scatenati al rientro in città

Prova di forza senza precedenti Ma è giusto fare un passo indietro perché quando una squadra, e per lo più in un derby, ottiene un risultato che mancava da 27 anni in generale e da 72 in un torneo di serie B è chiaro che si annusa aria di storia. Non solo: la Ternana per la prima volta nella sua storia ha segnato tre reti in trasferta in un ‘Derby dell’Umbria’ ufficiale (ci era riuscita nel gennaio del 1941, ma la gara fu sospesa e ripetuta) e per di più – manco a dirlo altro dato inedito – rimontando da un 2-0. Missione più che complicata in un match ‘normale’, figuriamoci in una straregionale tabù da anni per i rossoverdi. Contro una squadra in forma, con pubblico a favore e superiore a livello tecnico: peccato per il Grifo che l’undici di Breda – continua la maledizione derby per il veneto, 13° di fila senza bottino pieno –  sia stato travolto per impatto sul match, concentrazione, tattica, tecnica, velocità e (finalmente, visto ciò che era accaduto nel girone d’andata più volte) scaltrezza. Perugia sulle gambe e in balia dei rossoverdi nell’ultimo quarto d’ora: tolto qualche coraggioso scommettitore (sul 2-0 il successo delle ‘Fere’ era quotato a 150, la stessa dell’Egitto vincente ai mondiali in Russia) in pochi avrebbero potuto immaginare un simile sviluppo. Insomma, in definitiva un meritato tributo cittadino – superiore anche a quello post Ascoli del maggio 2017 – al rientro in città per un ‘rovescio’ a domicilio che giocoforza entra tra le dieci sfide più memorabili della storia societaria. Una singola partita che deve essere utilizzata nel giusto modo.

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L’equilibrio Bello l’abbraccio di Terni alla squadra al ‘Liberati’. Sala a ‘comandare’ la folla, De Canio senza possibilità di fuga dall’entusiasmo dei tifosi e Montalto circondato per selfie e complimenti a non finire: un serpentone di persone per ringraziare tecnico e squadra, capaci di regalare al pubblico di fede rossoverde una sensazione – per la maggior parte dei tifosi, quantomeno – mai provata in precedenza. O quasi. Di certo non in questo modo e con sviluppo così utopico da considerare al 40′ del primo tempo. Una giornata da impiegare come ‘benzina’ e molla psicologica per il rush finale: bravo il trainer lucano – a proposito di equilibrio e visione della realtà – a chiarire subito che, sì, è stata una grande impresa, da accompagnare però da risultati positivi nelle partite successive. E in tal senso sono stati ‘attenti’ anche Stefano Bandecchi (forse avrà capito che con i proclami si va poco lontano, meglio tardi che mai) e Stefano Ranucci nel festeggiare la straordinaria prestazione di Perugia ed elogiare il gruppo, De Canio in primis. Ora viene il difficile.

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Un tifoso rossoverde al Curi

La chance d’oro di sabato Considerazione immediata. La Ternana sabato gioca in casa uno scontro diretto – Pescara – prima di due match sulla carta proibitivi (Parma, Palermo) e la chiusura con altri match al cospetto di concorrenti diretti (Pro Vercelli, che a questo punto potrebbe presentarsi all’appuntamento già da retrocessa vista l’aria che tira) e l’Avellino. I rossoverdi, grazie al ruolino De Canio, battendo gli abruzzesi hanno addirittura – servono incroci di risultati a favore – la possibilità di entrare nel mese di maggio in posizione da salvezza diretta. Francamente impensabile – anche da parte di chi scrive – dopo il ko di Ascoli. Sta a De Canio ora evitare che i rossoverdi si sentano arrivati e ripartano martedì con la testa sgombra dai ‘pazzi’ festeggiamenti post derby: il 60enne materano ha già dimostrato di saperci fare e di certo chiederà un ‘reset’mentale per affrontare nel modo più appropriato il Pescara. Intanto però Terni, la Ternana, i tifosi e giocatori godono per lo scherzetto – e di che tinta – fatto di fronte ai 12 mila perugini sugli spalti.

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Montalto come Cardillo «Questa squadra e questo tecnico entrano nella storia della Ternana». Ha ragione Ranucci, inevitabile che sia così. D’altronde c’è già chi si sta tatuando la data 22 aprile 2018. Come detto però occorre – riuscirsi per due anni di fila sarebbe davvero straordinario – completare l’opera perché ora, sì, le carte buone in tavole ci sono tutte. Nell’olimpo rossoverde ovviamente c’è anche il 30enne siciliano: tre marcature in derby ufficiali di campionato, raggiunto al 2° posto all-time ‘Fere’ Antonio Cardillo (inarrivabile Giuseppe Ostromman a sette). La punta di Trapani inoltre è diventato il 5° giocatore di sempre a riuscire ad andare in gol sia nella straregionale d’andata che in quella di ritorno nella medesima stagione: si unisce a Vincenzo D’Amico (186-1987), Mario Avallone (1955-1956) e Armando Serlupini (1948-1949). Sono venti stagionali in campionato: a tiro Riccardo Zampagna (21, 2003-2004), leader di sempre in serie B (Giuseppe Ostromann e Giancarlo Aquilini restano davanti). A proposito di questioni impronosticabili.

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