Terni, 12enne abusata: adottata la bimba

Il Comune segue la vicenda da luglio. Il vicesindaco: «Grande lavoro dei servizi sociali e di tutte le istituzioni che hanno saputo affrontare una situazione drammatica»

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Un lavoro di squadra, condotto nell’ombra e nel rispetto della riservatezza che è dovuta alle indagini e, soprattutto, a situazioni così pesanti e dolorose. È quello che ha visto in campo le istituzioni – dalla questura all’azienda ospedaliera, fino al comune di Terni – per venire a capo di una vicenda drammatica quale può essere la gravidanza di una 12enne, conseguenza di una violenza sessuale che ha fatto finire in carcere il padre della bimba nata da quel rapporto, 31enne di origini asiatiche – amico di famiglia della ragazzina – arrestato il 30 dicembre dalla squadra Mobile di Terni.

Comune in campo Il caso – ma sarebbe meglio dire ‘i casi’ – era seguito dai servizi sociali del Comune sin dallo scorso luglio, da quando cioè la procura ha informato l’ente di cosa si andava profilando: «E i nostri uffici e il personale che vi opera – afferma il vicesindaco e assessore comunale al welfare, Francesca Malafoglia – hanno lavorato, pur a fronte di una situazione di estrema complessità, per far sì che tutto andasse nella direzione auspicata, in totale sinergia con tutte le altre componenti». Dal vicesindaco giunge un ringraziamento «non solo al personale del Comune, che ha operato con professionalità e una sensibilità umana vera, ma anche alla questura, alla procura della Repubblica, al tribunale di Terni e all’azienda ospedaliera. Il Santa Maria in particolare, attraverso dirigenti, personale e professionisti psicoterapeuti, in sinergia con i servizi sociali comunali, oltre a riscontrare la pesante situazione, ha fatto offerto un sostegno fondamentale alla giovane vittima di questa vicenda, aiutandola a trovare il coraggio di denunciare».

Adozione ok Per la piccola nata la scorsa estate e in perfetta salute, si profila un futuro lontano dagli orrori che avrebbero potuto segnare l’esistenza: «Il lavoro dell’ente, a cui la neonata era stata affidata, ha portato all’individuazione di una famiglia che riteniamo assolutamente idonea al percorso di adozione che è stato completato poco dopo la nascita». Intanto il personale dei servizi sociali continuerà a seguire la 12enne e tutta la sua famiglia, monitorando la situazione, il contesto economico, formativo ed educativo: «Il lavoro non si è affatto concluso – spiega il vicesindaco – e molto altro c’è da fare. Ma questo sforzo è quotidiano e prescinde dal clamore che un caso, piuttosto che un altro, può incontrare».

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