Terni, 20enne ferito: ricostruito il pollice

Delicatissimo intervento chirurgico su un giovane infortunatosi con un elettroutensile. Il decorso è positivo: «Polo di eccellenza»

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Presso la struttura complessa di chirurgia della mano e microchirurgia dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni è stato eseguito, in urgenza, un complesso e delicato intervento di microchirurgica ricostruttiva su un giovane di 20 anni, umbro, che aveva riportato una gravissima lesione da elettroutensile al pollice della mano sinistra.

Il tutto per tutto Dopo essersi recato all’ospedale della zona di residenza, data la gravità delle lesioni il ragazzo era stato trasferito in urgenza alla struttura di chirurgia della mano di Terni. Nonostante la situazione sia apparsa subito gravissima e al limite delle possibilità, l’equipe chirurgica ha scelto di tentare in ogni caso il complesso intervento microchirurgico, considerato che il giovane, per una malformazione congenita, non aveva neppure l’altra mano.

Ottimismo Così, dopo oltre sei ore di lavoro, i dottori Ivano Talamelli e Luca Braghiroli, coadiuvati dai colleghi anestesisti e dal personale infermieristico dell’area ortopedica, sono riusciti a ricostruire ossa, tendini, vasi e nervi del pollice. Ora, a circa dieci giorni dall’intervento, i sanitari hanno ‘sciolto’ le riserve esprimendo ottimismo riguardo al buon esito della vicenda.

«Centro di eccellenza» «Con oltre 1.100 interventi annuali al suo attivo e più del 20% di pazienti extraregionali – spiega una nota dell’azienda ospedaliera di Terni – la struttura complessa di chirurgia della mano del Santa Maria, diretta da oltre un anno dal dottor Antonio Azzarà, continua ad essere un punto di riferimento per la patologia traumatica ed elettiva del polso e della mano non solo per la regione Umbria, ma per tutto il centro Italia. Un centro di eccellenza sul quale anche la direzione aziendale vuole investire e per il quale ha già avviato le procedure necessarie al potenziamento del personale medico, al fine di mantenere l’elevato standard del servizio, in termini di quantità e qualità, e di contenere, al di fuori dell’attività in urgenza, i tempi di attesa per visite ed interventi».

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