Terni: «Abusivismo piaga da estirpare»

Michele Medori, direttore di Confartigianato Imprese Terni: «La legalità, invece, è un virus che va diffuso e noi lavoriamo per farlo»

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L’allarme, che negli anni Confartigianato Imprese Terni ha più volte lanciato sul fenomeno dell’abusivismo e del sommerso, viene riproposto dal direttore generale dell’associazione, Michele Medori, che ne parla come di «una grave minaccia per le imprese regolari, ed in particolare per quelle operanti nell’Artigianato e nella Micro e Piccola Impresa considerato che, negli ultimi anni, cita una recente ricerca del Centro Studi della Confartigianato Nazionale, in Italia il fenomeno ha registrato un sensibile aumento».

La sede di Confartigianato

Terni Solo nella nostra provincia, spiega Medori, «i dati illustrano che a fronte di 20.000 imprese presenti sul territorio ternano, oltre 14.000 sono particolarmente esposte alla concorrenza sleale. Si tratta di un quadro inquietante e dalle sfumature pesantemente negative per le Imprese che operano nella legalità più completa. Vogliamo e dobbiamo tutelare gli imprenditori regolari – sottolinea il direttore di Confartigianato Imprese Terni – quelli che sono quotidianamente impegnati a contrastare l’illegalità che li colpisce due volte, nei profitti e da contribuenti onesti. Per questo motivo, da tempo l’associazione cerca di monitorare tali fenomeni, anche attraverso una serie di incontri con gli organi preposti al controllo, fedeli al motto – “Non permetteremo che siano le Imprese regolari a pagare il prezzo più alto”- che abbiamo lanciato da tempo. 

La piaga “Infatti, continua il Direttore dell’Associazione che rappresenta più di 2500 Imprese nella Provincia di Terni, «Oltre che con tributi e burocrazia, infatti – continua il direttore dell’associazione che rappresenta più di 2.500 imprese nella provincia di Terni – gli imprenditori devono confrontarsi anche con la concorrenza sleale che sottrae clienti e importanti fette di mercato. Sono numerosi i fattori che mettono in difficoltà le imprese e nello specifico quelle piccole; ed è riduttivo ed irresponsabile imputare le colpe soltanto a pochi fattori esterni. La forte sollecitazione a cui devono resistere oggi le imprese, infatti, non è dovuta unicamente alla pressione fiscale, a una burocrazia asfissiante, alle difficoltà di accesso al credito ed agli ormai conclamati problemi legati alla crisi economica, ma anche a fattori come l’abusivismo (che con la crisi non ha fatto altro che aumentare) cui l’associazione, da anni, cerca di arginare attraverso iniziative, campagne informative, nonchè segnalazioni agli organi di vigilanza deputati ai controlli di legge».

L’allarme Michele Medori, poi, insiste su un punto: «In un periodo storico in cui le imprese sono chiamate a resistere, a riorganizzarsi ad innovarsi, è nostro dovere cercare di garantire alle stesse la possibilità di competere con lealtà sul mercato. Abbiamo sempre pensato, però, che le forze per permettere tutto questo debbano essere profuse da tutti gli ‘attori sociali’, politici e tecnici, direttamente coinvolti nel futuro del nostro territorio. L’abusivismo ed il sommerso sono fenomeni che proliferano in tutti i settori, nessuno escluso; dal settore benessere, all’edilizia, all’impiantistica, all’autoriparazione, ai trasporti. Dai nostri rappresentanti di categoria dei settori sopra elencati riceviamo periodicamente segnalazioni o testimonianze che evidenziano forte preoccupazione nei confronti di attività che vengono svolte con presunta irregolarità».

Le denunce Confartigianato Imprese Terni , prosegue il direttore, «accoglie e rende immediatamente note le segnalazioni di presunte irregolarità agli organi preposti (Prefettura, Guardia di finanza, Polizia municipale, Dtl Umbria, Inail, Inps e Camera di commercio di Terni) tramite una lettera-denuncia, chiedendo l’immediato avvio dei controlli di legge. Non possiamo esimerci dal ringraziare per la fattiva operatività e collaborazione i suddetti organi di vigilanza, e per prima la Prefettura di Terni che opera attraverso il Tavolo tecnico di coordinamento dedicato, con i quali stiamo periodicamente incontrandoci e mettendo in campo le misure necessarie per arginare il problema che – come riportato nelle ultime settimane su tutti i quotidiani di informazione locale – ha permesso un significativo giro di vite su tutte quelle ‘attività’ che operano in dubbia trasparenza».

Il ‘virus’ La legalità, conclude Michele Medori, «è un ‘virus’ che va diffuso e Confartigianato Imprese Terni intende, sempre più, sostenere le imprese che lavorano con senso di responsabilità, e sarebbe auspicabile che il lavoro di sensibilizzazione e di denuncia nei confronti di chi opera in dubbia trasparenza venisse profuso anche verso la pubblica opinione, nella cultura di ogni cittadino e degli studenti. Non permetteremo che sia la parte sommersa dell’economia a crescere e a morire quella regolare; per questo auspichiamo che vengano costantemente concentrare le verifiche ed intensificati controlli e sanzioni. Ci rendiamo conto che si tratta di una battaglia difficile, ma proprio per questo riteniamo che occorra unire le forze, insieme agli organi di vigilanza, e fare tutto quanto possibile per recuperare un mercato minacciato dalle irregolarità. Tenere alta la guardia ed essere vigili in materia di abusivismo e lavoro irregolare si può ed è dovere civico di ognuno. Incrementare tale impegno può arginare il problema e permettere così alle imprese di competere in un mercato più trasparente e regolare»

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