Terni, abusivismo turistico in crescita

Secondo i dati Federalberghi (agosto 2018) risulta regolarmente registrata solo una struttura ricettiva su tre

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«Attuare da subito ulteriori azioni di contrasto sul fronte dell’abusivismo nel settore turistico ricettivo, anche con verifiche a campione sulla regolarità delle strutture che si promuovano sul web». Questo è quanto emerso nell’ambito del Comitato ordine e sicurezza pubblica riunitosi in Prefettura a Terni, su richiesta di Confcommercio Terni e Federalberghi della provincia di Terni. Alla riunione, coordinata dal prefetto Paolo De Biagi, hanno partecipato rappresentanti della questura, dei carabinieri, della guardia di finanza, della polizia locale, della polizia provinciale, di Confcommercio Terni e di Federalberghi della Provincia di Terni.

Abusivismo in crescita 

Confcommercio e Federalberghi hanno presentato i dati ottenuti mediante un costante monitoraggio delle offerte disponibili sui principali portali di prenotazione turistica, ponendoli a confronto con i dati ufficiali inerenti le attività regolarmente autorizzate: ad agosto 2018, nel solo comune di Terni, a fronte di 82 strutture autorizzate, sulle piattaforme web dedicate al turismo erano presenti ben 283 operatori. Solo circa una struttura su tre sembrerebbe essere regolarmente registrata. «L’abusivismo nel settore ricettivo turistico è in crescita anche nel nostro territorio – ha evidenziato Maria Bruna Fabbri, coordinatore Confcommercio Terni – così come nel resto della regione». L’evoluzione del fenomeno «è molto preoccupante tanto da richiedere da parte dei Comuni, quali enti deputati al rilascio delle autorizzazioni e ai successivi controlli, efficaci azioni di contrasto a livello amministrativo, fino ad arrivare alle previste sanzioni. Il dilagare del fenomeno rischia di compromettere una sana e corretta competizione di mercato, a danno soprattutto dello stesso settore e della sua capacità di contribuire significativamente allo sviluppo territoriale».

Il web

Elisabetta Ruozi Berretta, vicepresidente Federalberghi, ha ricordato il dovere di «proteggere dall’abusivismo i consumatori, le nostre comunità e il mercato. Gli effetti generati sono l’affermazione di forme di concorrenza sleale, un più basso gettito per le entrate fiscali sia a livello centrale che locale, l’evasione contributivo/previdenziale, una minor tutela del consumatore e possibili problemi sul piano della sicurezza». Emerge quindi la richiesta, secondo Enrico Valentini di Federalberghi, «di un maggior attivismo da parte dei Comuni nelle azioni di contrasto e di controllo, sulla base delle competenze loro assegnate dalla Legge regionale sul turismo e da specifiche funzioni attribuite dalla normativa vigente. Nello specifico, si può da subito verificare quante delle attività risultanti dai portali sul web hanno ufficializzato la loro attività al Suape, così come previsto dalla Legge e quante comunicano agli organi preposti i dati degli arrivi e delle partenze, e le generalità degli alloggiati».

Azioni di contrasto

I componenti del Comitato hanno quindi condiviso la necessità di mettere in campo, fin da subito, «ulteriori azioni volte al contrasto del fenomeno, anche in via sperimentale». Confcommercio e Federalberghi si sono rese disponibili a «collaborare», condividendo gli strumenti informativi in loro possesso, ed hanno apprezzato «la disponibilità espressa dalla rappresentante della polizia Locale di Terni nell’attivare da subito una specifica attività finalizzata a verificare a campione la regolarità delle strutture presenti sui portali web con riferimento al territorio comunale». I partecipanti al tavolo si sono prefissi di incontrarsi nuovamente, una volta terminata questa prima fase di sperimentazione, «per una valutazione degli effetti prodotti dall’attuazione delle prime iniziative e per definire nuove azioni, estendendole anche ad altre aree della provincia».

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