Terni, acqua inquinata: «Nessun intervento»

M5S: «Come mai i pozzi di Cerasola non sono stati dotati di impianti di potabilizzazione per scongiurare il verificarsi di questi fenomeni?»

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di Thomas De Luca e Romano Banella
Movimento 5 Stelle di Terni e Amelia

La società di gestione del servizio idrico ha inviato il 23 febbraio una nota ai comuni di Amelia, Narni e Terni, nonché alle istituzioni di controllo preposte, comunicando ‘il perdurare’ del superamento della soglia di contaminazione nelle acque potabili che riforniscono i comuni dell’amerino e parte del comprensorio del Comune di Narni. I superamenti riguardano il campo pozzi di Cerasola ubicato a Maratta, nel Comune di Terni. Valori che al punto di captazione raggiungono anche i 12,64 μg/l, oltrepassando di misura il limite di legge previsto per il consumo umano posto a 10 μg/l. Seppur all’ingresso in rete i valori risultano inferiori al limite di potabilità essi sono comunque 4 volte e mezzo superiori al limite di contaminazione (CSC) previsto dalla legge.

Le analisi sono state svolte il 16 febbraio e solo dopo 7 giorni il gestore ha effettuato debita comunicazione agli organi competenti.

Nella nota si fa riferimento ad ‘eventi datati’, infatti già in una comunicazione del 2010 lo stesso gestore affermava «…dai dati trasmessi si rende evidente l’esistenza di zone critiche relativamente alla presenza di tetracloroetilene individuate nei centri idrici di Fontana di Polo, Cospea, San Martino/Mattatoio e Cerasola…». Risulta quindi chiaro come la possibilità del verificarsi di fenomeni inquinanti per i comuni dell’amerino fosse già nota almeno dal 2010.

Come mai i pozzi di Cerasola non sono stati dotati di impianti di potabilizzazione utili a scongiurare il verificarsi di questi fenomeni? Come mai il gestore non è intervenuto in funzione dei propri obblighi contrattuali con investimenti per scongiurare la contaminazione? Forse interventi di questo tipo sarebbero stati molto meno onerosi rispetto ad opere faraoniche decisamente più appetitose come l’acquedotto Terria-Pentima.

La commissione controllo e garanzia del Comune di Terni sta procedendo all’analisi istruttoria delle presunte violazioni del decreto legislativo 31/2001 avvenute nel dicembre 2015 per quanto riguarda i pozzi di San Martino e Mattatoio e nella verifica del rispetto degli obblighi contrattuali da parte del soggetto gestore in tema di potabilità. Da quanti anni sapevano del rischio ma non hanno agito?

Ad oggi non abbiamo notizia di programmazione di interventi o di richieste di fondi al Ministero volti a sanare questa situazione. Si continua a perdere tempo, monitorando, analizzando, senza adottare soluzioni per individuare gli inquinatori e senza iniziare immediatamente le operazioni di bonifica dell’acquifero sotterraneo. Quello che è certo, è che abbiamo l’ennesima dimostrazione che i cittadini devono essere informati dal lavoro d’opposizione del M5S, nel totale silenzio delle istituzioni.

 

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