Terni, Agenda Urbana: «Fondi per il sociale»

Regione Umbria e Comune ‘firmano’ per un milione e 300 mila euro. Cgil e Uil contestano e annunciano una manifestazione: la Cisl si sfila

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terni-comune-protocolloHanno proprio firmato ‘in diretta’, il vice presidente della Regione, Fabio Paparelli e il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo: a Palazzo Spada è stato così sancito – alla presenza degli assessori comunali interessati, Francesca Malafoglia, Emilio Giacchetti e Stefano Bucari – l’accordo per lo sblocco dei fondi di Agenda Urbana e riservati al sociale.

Le aree Sono previste 4 aree di intervento: politiche giovanili, centri famiglia, servizi educativi territoriali, innovazione sociale; «progettate all’interno di un’unica cornice operativa – spiega Di Girolamo – assicurando così coerenza nelle finalità e complementarità attuativa fra le varie azioni. La finalità è ridisegnare il sistema locale di welfare urbano improntato su politiche sociali attive ancorandolo ad una visione innovativa di territorio secondo il modello delle Smart City. Quindi una città in grado di coniugare tecnologie e servizi ai cittadini, promuovere lo sviluppo economico e il rispetto per l’ambiente, favorire la nascita e lo sviluppo di imprese favorendo al contempo politiche per l’inclusione sociale, tradurre i principi della sussidiarietà circolare e della valorizzazione della persona, singola e famiglie, tessuto associativo quali elementi fondamentali e imprescindibili della rete sociale attiva, produrre e qualificare il capitale umano e sociale del sistema dei servizi alla persona».

LA SCHEDA DI SINTESI

La Regione «Con la firma di oggi – spiega il vice presidente della Regione, Fabio Paparelli – si compie un importante passo avanti verso la fase operativa degli interventi del programma di sviluppo sostenibile di Terni relativi all’inclusione sociale e alla lotta alla povertà previsti dall’Agenda Urbana, che comprende anche, per l’area più strettamente riferita al sociale, la dimensione ‘people’ attraverso strumenti per il welfare attivo e l’empowerment della comunità locale. Si tratta di interventi specifici per quasi un milione e 300 mila euro, di cui un milione provenienti dal Por Fse 2014-2020 della Regione Umbria, rivolti alle politiche giovanili, ai centri famiglia, ai servizi educativi territoriali e all’innovazione sociale».

di girolamo malavogliaI bandi In attesa del trasferimento delle risorse, «il Comune di Terni sta già lavorando ai bandi – dice Francesca Malafoglia – che assegneranno la prima tranche delle risorse al terzo settore, alle imprese sociali, alle associazioni, e in parte, ai cittadini che presentano progetti e idee innovative. I bandi saranno operativi dalla fine del mese di ottobre e recepiscono le indicazioni emerse nell’ambito del percorso partecipativo Smart People. Siamo di fronte a un quadro della finanza locale che penalizza soprattutto il sociale, la capacità operativa del Comune di Terni, l’interlocuzione della Regione, il pronto utilizzo delle opportunità offerte dai fondi europei, ci consente di reperire risorse ingenti e preziosissime, che vanno a salvaguardare il livello dei servizi, e a incentivare le politiche di innovazione sociale e di rimodulazione dei servizi stessi».

Best practice Il 6 ottobre prossimo, ha annunciato Paparelli «metteremo a confronto l’esperienza umbra con quelle che si stano attuando in altre regioni italiane nel corso del convegno su ‘Agenda urbana per l’Europa’ che si svolgerà al palaSì e nel corso del quale verranno illustrate le best practice, nelle quali Terni, che non è solo la prima città in Umbria ad aver realizzato il percorso, ma addirittura tra le prime in Italia, potrà illustrare le metodologie adottate».

I sindacati Nella giornata di ieri il vicesindaco Malafoglia e l’assessore  Vittorio Piacenti D’Ubaldi avevano incontrato i segretari provinciali delle organizzazioni sindacali per valutare le criticità attuali e le opportunità offerte dal Fse (Fondo sociale europeo) in vista della prossima programmazione sociale. Alla riunione, si legge in una nota di palazzo Spada, «non ha potuto partecipare solo la Cgil a causa di precedenti impegni».

I dettagli Per la prima volta, ha detto Malafoglia, «il Fse prevede un asse di intervento specificatamente nel settore sociale. Attenendoci alla quota umbra del 23%, potremmo contare, per la città e per la zona sociale 10, su più di 3 milioni come quota parte già a partire dai prossimi mesi, su questo confidiamo di avere al più presto il riparto puntuale da parte della Regione e ho già avviato un tavolo per la progettazione condivisa che inizierà il 10 ottobre al Centro multimediale. Il nostro obiettivo è di occuparci sin dalle prossime settimane alla costituzione di un gruppo di lavoro permanente, articolato con gli attori diversi comprese le parti sociali che, in maniera strutturata e permanente, saranno chiamati a intervenire in un’ottica di programmazione strategica, partecipata e congiunta».

I ringraziamenti La vicesindaco ha poi voluto «cogliere l’occasione per ringraziare i segretari provinciali delle organizzazioni sindacali che, come sempre, si sono resi disponibili all’incontro e al confronto, portando quegli elementi di critica costruttiva e collaborano a creare il giusto livello di attenzione sulle reali problematiche della città. Confido nel permanere di tali condizioni di dialogo anche per le prossime settimane, che saranno decisive per la definizione degli indirizzi di utilizzo dei fondi».

La manifestazione Mentre lei diceva queste cose, però, due organizzazioni sindacali, le lavoratrici e i lavoratori della cooperazione sociale, il comparto del Terzo settore, il personale educativo delle scuole comunali e le associazioni dei genitori, facevano già sapere che, a loro modo di vedere le cose non vanno bene per niente, Visto che lunedì 3 ottobre alle 15 manifesteranno sotto palazzo Spada a difesa dei servizi di welfare operanti nel territorio. «La chiusura delle strutture del Melograno e Cortile, insieme al mancato finanziamento dei centri giovanili che si occupavano di attività per i minori – dicono Gino Venturi della Uil e Giorgio Lucci della Cgil – ha già prodotto cassa integrazione e disoccupazione e nulla sappiamo del nuovo appalto per questi servizi. La preoccupazione maggiore consiste nel nuovo bando di gara che il Comune sta predisponendo per la gestione delle attività di refezione scolastica delle scuole comunali, dove una consistente riduzione di ore produrrà ulteriori esuberi di personale che difficilmente potrà essere reimpiegato».

Informazione carente Nulla è dato sapere, insistono Uil e Cgil, «del futuro dei servizi sussidiari e complementari all’attività socio-educativa e didattica negli asili nido e dei servizi integrativi Pollicino e Casa di Alice che avevano costituito la peculiarità per la quale la nostra città era stata considerata come esempio di integrazione tra pubblico e privato sociale facendo risparmiare milioni di Euro. La mancanza di un apposito bando porterà alla disoccupazione di oltre 50 lavoratrici con disagi per le loro famiglie».

La Cisl si sfila In origine aveva affiancato Cgil e Uil, ma poi la Cisl Fp fa sapere che nell’incontro con il vicesindaco Francesca Malafoglia e l’assessore al bilancio Vittorio Piacenti d’Ubaldi, avrebbe accolto positivamente «il ricorso alle opportunità offerte dal Fse, che in questa contingente e difficile situazione economica dell’amministrazione comunale di Terni, può, in parte, sopperire alle carenza di risorse utili e rispondere alla richiesta sociale del territorio.Nel contempo, però, prende atto della situazione di disagio dei lavoratori occupati nelle cooperative sociali, ma ritiene che sia utile lavorare per approfondire e capire le conseguenze che possono scaturire da ogni azione per ricercare le soluzioni migliori e garantire qualità del servizio e posti di lavoro sicuri. Pertanto, schierandosi a fianco dei lavoratori, ritiene necessario programmare una serie di iniziative tese al raggiungimento degli obiettivi di tutela del lavoro e della sua qualità in un momento diverso da quello indicato di lunedì 3 ottobre, perché l’obiettivo della Cisl Fp è quello costruttivo e non interessato solo ad interferire in un momento tanto delicato come quello del consiglio comunale di lunedì, che rappresenta un passaggio nodale per la futura gestione della città di Terni».

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