Terni, alberi a rischio: primi sopralluoghi

Sotto la lente Lungonera Savoia e il destino – già segnato? – degli oltre 40 pini presenti. Priorità: «Sicurezza e riqualificazione»

Condividi questo articolo su

La linea è garantire la sicurezza dei cittadini, ma anche la riqualificazione urbana e la presenza di nuove essenze arboree compatibili con il contesto e funzionali rispetto all’ambiente. Questo l’approccio dell’amministrazione comunale di Terni rispetto alla questione ‘alberi pericolanti’ in città.

TERNI, ALBERI IN CITTÀ: SERVE UNA RICOGNIZIONE

Un sopralluogo proprio in Lungonera Savoia – la stessa strada dove lunedì sera un pino si è spaccato finendo su ‘villa Wanda’ – si è tenuto mercoledì mattina alla presenza del sindaco Leonardo Latini, dell’assessore all’ambiente Benedetta Salvati, della consigliera comunale Giulia Silvani e dei tecnici del Comune e dell’Agenzia forestale regionale.

Il piano Decisioni definitive non sarebbero state ancora assunte, ma il destino degli storici pini – circa 40 e per la stragrande maggioranza classificati come ‘pericolanti’ da anni – sembra segnato. Allo studio dell’ente, un piano di interventi che consenta il taglio delle piante in pericolo e che creano pericolo, la sistemazione dei marciapiedi oggi dissestati dalle radici e la messa a dimora di nuovi alberi da far crescere con criterio e le necessarie manutenzioni. Un piano che deve essere valutato sotto molteplici aspetti, anche economici vista la cronica carenza di risorse. Ma il lavoro è stato avviato.

La logica «Gradualmente – afferma l’assessore Salvati – verificheremo le situazioni più a rischio presenti in città e decideremo il da farsi. Il sopralluogo di oggi (mercoledì, ndR) è servito a renderci conto della situazione e studiare i primi interventi che saranno sempre mossi da una duplice logica: sicurezza e riqualificazione urbana. Nessuna ‘politica della motosega’ ma azioni studiate e messe in atto con criterio ed equilibrio». Nei prossimi giorni le verifiche interesseranno anche altre zone della città dove la situazione è simile a quella di Lungonera Savoia.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli