Terni, alla Beaulieu scatta la ‘solidarietà’ per evitare gli esuberi

Nell’azienda del polo chimico a rischio una ventina di posti, accordo tra i 90 dipendenti per ridursi l’orario di lavoro

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Il periodo di incertezza economica e il rincaro delle materie prime stanno avendo le loro ripercussioni anche sulla Beaulieu Fibres International (ex Meraklon), all’interno del polo chimico di Terni, dove la novantina di lavoratori alle dipendenze dell’azienda non solo è stata costretta per mesi a fare i conti con la cassa integrazione ordinaria, ma anche a rischio concreto di esuberi. Un’ipotesi ventilata dalla multinazionale belga, quella dei licenziamenti, fortunatamente sventata grazie a un contratto di solidarietà sottoscritto mercoledì dalle organizzazioni sindacali di categoria – Filctem, Femca e Uiltec – con l’azienda, accordo che mette al momento a riparo tutti i posti di lavoro.

TREOFAN E IL NUOVO KO PER IL POLO CHIMICO

Il polo chimico ternano

Le condizioni dell’accordo

In pratica è stato attivato, per quattro mesi, un ulteriore ammortizzatore sociale che prevede anch’esso la riduzione dell’orario di lavoro, garantendo al tempo stesso il mantenimento degli attuali livelli occupazionali. I lavoratori passeranno dai circa 10 giorni di stop al mese ciascuno previsti con la ‘cassa’ ai 4/5 programmati dalla solidarietà. Un accordo dunque considerato, almeno sotto questo aspetto migliorativo rispetto alle attuali condizioni, con la speranza che a maggio il periodo di incertezza della Beaulieu possa essere presto superato e il rischio di licenziamenti definitivamente archiviato.

I costi del polo chimico

Una ventina i posti di lavoro che rischiavano di essere tagliati, poco al di sopra del numero delle assunzioni che erano state fatte tre anni fa, quando l’azienda si era impegnata a stabilizzare, al termine di tutte le proroghe possibili dei loro contratti, i 15 lavoratori a tempo determinato, considerati dai sindacati fondamentali a garantire i livelli di allora di produzione di ‘fiocco’ in polipropilene. Nel frattempo, tra pandemia, guerra e inflazione, la situazione si è fatta sicuramente più difficile anche per la Beaulieu, sulla quale pesa un altro fattore non di poco conto: le maggiori spese di ‘condominio’ dopo la chiusura della Treofan. Costi di gestione all’interno del polo chimico di Terni che sono diventati sempre più onerosi per le aziende ‘sopravvissute’.

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