Terni, allarme-Cina: «Guardia resti alta»

Dal convegno organizzato da Gianluca Rossi una serie di indicazioni sul pericolo che corre l’economia dell’intera Europa

Condividi questo articolo su

I numeri fanno paura. E quelli indicati dal senatore Gianluca Rossi nell’iniziativa che ha organizzato sabato a Terni sono solo una piccola parte di quelli che potrebbero essere determinati dal riconoscimento, contro il quale si è pronunciato il Parlamento europeo, dello stato di ‘economia di mercato’ alla Cina.

I DATI

Convegno Europa Cina sul filo d'acciaio, Terni (Gianluca Rossi) - 14 maggio 2016Le ricadute Si calcola, insomma, che senza una regolamentazione rigida – e poi rispettata – il Pil continentale potrebbe scendere anche del 2%, con tre milioni e mezzo di posti di lavoro a rischio: tra i 187.000 e i 374.000 nel ‘tessile e abbigliamento’, tra 92.500 e 185.000 nel comparto del mobile, tra 59.000 e 118.000 nel settore delle lavorazioni dei metalli. Ma i numeri più preoccupanti riguardano le produzoni di acciaio (con 350 mila posti a rischio) e di carta, dove a richiare sarebbero in quasi 650 mila.

Le iniziative Ecco perché, come ha riorcordato Gianni Pittella, capogruppo dell’Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici (S&D) al Parlamento europeo, è necessario vigilare per evitare che trovino spazi di manovra quanti, anche in Europa, sembrano disposti ad abbassare la guardia.

L’INTERVISTA A GIANNI PITTELLA – IL VIDEO

I rischi Ma il problema è anche un altro: «Le importazioni di prodotti agricoli e alimentari cinesi in Italia – segnala Rossi – erano stimate, nel 2014, in oltre mezzo miliardo di euro e riguardavano tra l’altro concentrato di pomodoro, miele, aglio e riso. Secondi i dati del sistema di allerta comuntario, la Cina è al primo posto nella commercializzazione di cibi a rischio per la salute, con il 14% del totale».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli