Terni, anziana umiliata piangeva in silenzio

Costretta sulla sedia a rotelle e a subire percosse, insulti e minacce: «Ma quando muori?». Alla sbarra il figliastro e la nuora

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di F.T.

«Prima o poi te pijo e te butto dalla finestra. Ma quando mori? Hai rotto, vecchia di merda». Costretta a letto – o al massimo sulla sedia a rotelle – dai suoi gravi problemi di salute, a partire dal morbo di Parkinson. Nonostante ciò e nonostante un peso corporeo che, quando era in vita, sfiorava appena i 40 chilogrammi, l’anziana – poi deceduta per cause naturali – secondo l’accusa veniva maltrattata dal figliastro e dalla nuora, imputati di fronte al tribunale di Terni e difesi dall’avvocato Massimo Proietti.

Piangeva da sola, in silenzio Secondo gli inquirenti – l’indagine era stata condotta nel 2015 dai carabinieri del comando stazione di Terni – l’anziana, residente a Terni e che al tempo aveva 86 anni, veniva sottoposta a violenze ed umiliazioni pesantissime. Tanto che una vicina, incontrandola all’esterno del palazzo dove spesso veniva ‘parcheggiata’ per ore sulla sedia a rotelle, in più di un’occasione l’aveva vista sfogarsi, piangendo da sola e in silenzio.

Diversi gli episodi finiti all’attenzione dei militari e quindi della procura e del tribunale, a seguito delle testimonianze raccolte e delle denunce sporte. Fra queste c’è chi ha riferito che quando aveva bisogno di andare in bagno, l’anziana veniva sollevata brutalmente dal letto o dalla sedia a rotelle dal figlio, e poi ‘sbattuta’ sul water, causandole dolore ed ecchimosi vista la corporatura particolarmente esile. In altre occasioni, nonostante chiamasse i familiari di notte per le proprie esigenze fisiologiche, nessuno la aiutava e, da sola, doveva adagiarsi a terra per poi trascinarsi faticosamente fino in bagno. Ad una vicina che aveva notato ematomi sulle sue gambe, la poveretta aveva confidato di essere stata ‘infilata’ con forza, con la sedia a rotelle, sotto il tavolo su cui avrebbe dovuto pranzare.

Schiaffeggiata Più di una volta figliastro e nuora le avrebbero detto: «Fai schifo per quanto puzzi», ben sapendo che le patologie da cui era affetta, non le consentivano di prendersi cura di sé nè di essere autonoma. In un altro episodio l’anziana sarebbe stata schiaffeggiata dal figliastro che, frustrato dal non poter andare al mare qualche giorno perchè non sapeva a chi lasciare la madre, le avrebbe anche messo le mani al collo. raramente la donna era riuscita a confidarsi con conoscenti e familiari, ‘sgraditi’ al figliastro che li teneva lontani dalla propria abitazione. Ma alla fine il dramma aveva valicato le mura di casa, finendo sotto la lente dell’Arma e quindi, oggi, del tribunale di Terni. L’ultima udienza si è tenta giovedì di fronte al giudice Barbara Di Giovannantonio e del pm Cinzia Casciani: in aula ci si tornerà il prossimo 6 dicembre.

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