Terni, Ast: «Ora basta, è solo immagine»

Parole dure delle Rsu delle acciaierie dopo la proclamazione dello sciopero: «L’atteggiamento provocatorio ed arrogante di ThyssenKrupp Ast non è più tollerabile»

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Il giorno dopo la proclamazione dello sciopero, alla ThyssenKrupp Ast di Terni, i toni delle Rsu aziendali sono ancora più duri: «Non è più accettabile assistere ad un livello di relazioni sindacali ed industriali cosi basso. L’interpretazione peggiorativa degli accordi sindacali, che nei fatti si tramuta nel non riconoscimento delle linee di equilibrio degli stessi, viene scaricato interamente sui lavoratori. L’atteggiamento provocatorio ed arrogante di ThyssenKrupp Ast nei confronti di chi in questi anni delicati del dopo vertenza con sacrificio ha permesso di tornare in utile con il bilancio non è più tollerabile».

«Modi e misure diversi» I sindacati ternani la mettono già piatta: «La ThyssenKrupp Ast non può rappresentare in tutte le sue proprietà lo stesso codice comportamentale ed etico per poi applicarlo in modi e misure diverse. Gli aspetti relativi a volumi e commerciale devono essere necessariamente chiariti e garantiti. La disorganizzazione aziendale che si manifesta tutti i giorni, a tutti i livelli, si ripercuote sull’organizzazione del lavoro e mette a rischio gli obiettivi che ci siamo prefissati. I lavoratori della ThyssenKrupp Ast meritano rispetto. Per quanto detto sopra e denunciato nei giorni scorsi».

Lo sciopero E quindi è confermato «un primo pacchetto di sciopero per tutto lo stabilimento cosi articolato: mercoledi 17 maggio, ‘quarta squadra’ 2 ore di sciopero dalle 20 alle 22. Giovedì 18 Maggio, 2 ore di sciopero dalle 12 alle 14, dalle 20 alle 22, dalle 22 alle ore 24. Per impiegati, qualità e giornalieri lo sciopero di 2 ore è il giorno 18 maggio a fine turno».

La ‘politica’ Nel frattempo, però, non si interrompono le trattative ‘politiche’ tra (quasi tutte) le organizzazioni sindacali e l’azienda: perché non sfugge a nessuno che uno sciopero a ridosso della consueta – anche se stavolta più lunga e articolata del solito – fermata mensile di una serie di impianti, è una mossa quanto meno inconsueta. 

Rsu in scadenza Anche perché questo irrigidimento dei rapporti arriva proprio alla scadenza – prevista per giugno – del mandato delle Rsu, che dovranno quindi essere rielette a breve, ma con una decisa sforbiciata al numero dei delegati eleggibili. Oggi, infatti, le Rsu ‘di gruppo’ – 33 i componenti – sono ancora quelle elette in base alla vecchia organizzazione (che prevedeva la presenza delle così detta ‘controllate’, che eleggevano dei delegati propri), ma ora che queste non esistono più si andrà ad un’elezione unica e il numero dei delegati eleggibili dovrebbe essere di 24. Un taglio netto, insomma, con la necessità, da parte dei sindacati, di fare scelte che potrebbero anche essere dolorose. L’impressione, comunque, è che al voto per le nuove Rsu non si andrà prima di settembre-ottobre. E magari in lizza ci sarà pure l’Usb.

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