Terni, Avis ricorda i cinque donatori morti

Nell’agosto del 1988 Aurelio Ercolani, Cleto Cozza, Giovanni Gentiletti, Franco Boschi e Andrea Lucidi persero la vita lungo l’E45

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‘Aiutare gli altri sempre, anche oltre la vita’: questo il messaggio impresso sulla lapide che ricorda la tragedia accaduta nell’agosto del 1988, quando cinque donatori di sangue ternani, tutti operai di una ditta che lavorava per le acciaierie, morirono in un incidente stradale durante il viaggio per salvare una vita.

L’ARTICOLO SU ‘LA REPUBBLICA’ DEL 30 AGOSTO 1988

La tragedia

Aurelio Ercolani, Cleto Cozza, Giovanni Gentiletti, Franco Boschi e Andrea Lucidi, in viaggio verso Firenze per donare il sangue per un intervento chirurgico, lasciarono le loro giovani vite lungo la E45, all’epoca priva di new jersey, nei pressi di Marsciano.

Il gesto

Lunedì 29 ottobre, alle ore 15, l’Avis di Terni ricorderà il loro sacrificio con la deposizione di una corona di fiori presso la lapide che ricorda la tragedia. «Abbiamo risistemato l’aiuola, la stele e la targa – spiega Patrizio Fratini, presidente di Avis Terni – perché pensiamo che sia importante mantenere e diffondere la memoria di questo sacrificio, soprattutto ora che le donazioni di sangue sono in costante calo per il terzo anno consecutivo».

Passi avanti

Dopo quella tragedia iniziarono i lavori per la messa in sicurezza della E45 con il jersey e i guardrail. Il sacrificio di Aurelio, Cleto, Giovanni, Franco e Andrea sancì anche il principio che doveva ‘spostarsi’ il sangue e non più il donatore. Dopo quel giorno tristissimo iniziò a nascere un sistema virtuoso che ha permesso di salvare tante vite.

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