di S.F.
Un’ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi. Eccolo il tema di scontro attuale – in passato la diatriba c’è stata su alberi e verde – tra il Circolo Canottieri Piediluco e il Comune di Terni: ora a mettere le mani sulla vicenda è il Tar Umbria dopo il ricorso depositato dal CCP lo scorso 27 luglio. Il mirino è sul bar.
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Il bar
La storia è nota da settimane e ora il livello di confronto aumenta perché entra in azione – fissato l’appuntamento per martedì, il giorno successivo è atteso il giudizio cautelare – il Tribunale amministrativo regionale. Ma perché si bisticcia? In sostanza tutto è nato dall’ordinanza comunale per la demolizione dei presunti abusi edilizi del bar nell’area del Paolo d’Aloja. L’avvocatura di palazzo Spada si è mossa con la memoria di costituzione l’8 agosto, mentre il ricorrente ha aggiunto elementi nelle ultime ore con un atto del 1° settembre. I legali coinvolti sono Antonio De Angelis, Daniele Proietti (CCP) e Paolo Gennari (Comune).
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Sanatoria e Pnrr
Da quanto appreso, lato CCP, è stata presentata un’istanza di sanatoria perché viene ritenuto che alcuni degli abusi contestati non sussistano e altri siano sanabili. Si vedrà. Di mezzo c’è anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza perché, nel quadro delle opere da 4 milioni di euro a firma Tecton Group, è prevista anche la sistemazione del bar: «Il nuovo intervento non prevede incrementi volumetrici; prevede la realizzazione di un volume ridotto per il bar e di una tettoia con pannellature vetrate apribili come sala esterna coperta a servizio dello stesso», si legge. Martedì il primo appuntamento, per il giudizio di merito ci sarà da attendere. Sempre che nel contempo le parti non trovino un accordo.