Il locale di via XX Settembre era finito sotto la lente degli inquirenti perché scelto come ‘base’ dai vertici del gruppo, per gestire il traffico di droga e gli incontri – con tanto di ‘pizzini’ – con fornitori e clienti. Non si fermano le conseguenze dell’operazione antidroga ‘Montana’ che, condotta dalla squadra Mobile di Terni, ha portato nei giorni scorsi all’arresto di 14 persone. Ora il questore di Terni Antonino Messineo ha disposto la chiusura del bar ‘Krizia’ per trenta giorni. Il provvedimento è scattato in base all’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.
QUANDO LA POLIZIA ‘FREGÒ’ IL CLAN-MONTANA
GLI ARRESTI: FOTO – VIDEO
Il provvedimento è stato notificato sabato dagli agenti della Divisione polizia amministrativa e sociale. Il questore ha anche emesso tre ‘avvisi orali’ nei confronti di altrettanti arrestati, due italiani ed un soggetto di nazionalità albanese, già gravati da precedenti penali e di polizia. La stessa questura, attraverso l’Ufficio immigrazione, esaminerà poi la posizione dei cittadini stranieri coinvolti nell’indagine per l’eventuale revoca del permesso di soggiorno.
Non rispondono Intanto hanno fatto ‘scena muta’ lunedì mattina, di fronte al gip Simona Tordelli, le sei persone finite in carcere a seguito dell’indagine condotta dal procuratore Alberto Liguori e dal sostituto Marco Stramaglia. Gli interrogatori di garanzia proseguiranno martedì mattina, in tribunale, con la ‘sfilata’ degli otto soggetti a cui sono stati invece applicati i domiciliari. Fra i legali difensori – alcuni dei quali decisi a chiedere la revisione delle misure per i propri assistiti – figurano gli avvocati Massimo Proietti, Francesco Mattiangeli, Francesca Trotti, Daniela Paccoi, Arnaldo Sebastiani, Folco Trabalza e Valentino Viali.
