Terni, Beaulieu cresce: via libera a nuova linea

Il Comune dà l’assenso: un capannone del polo chimico verrà abbattuto e ricostruito per ospitare un nuovo impianto di produzione

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Leonardo Pinoca

Leonardo Pinoca

Dal progetto si parla da tempo e l’amministratore delegato di Beaulieu Fibres International Terni, Leonardo Pinoca, a maggio dello scorso anno, aveva confermato la volontà di lavorare concretamente «per convincere Basell a rendere disponibile tutta l’area che, attualmente, noi ed altre aziende occupiamo». Con Basell – che controlla ancora buona parte dell’area, circa 40 ettari, che ospitava gli impianti ormai dismessi e smantellati all’interno del polo chimico ternano e che fornisce il polimero con cui Beaulieu produce il ‘fiocco’ in polipropilene – la trattativa va avanti per step, ma intanto un primo passo è stato fatto.

I permessi La conferenza dei servizi convocata dal Comune di Terni ha infatti dato il ‘via libera’ al progetto presentato dalla multinazionale e che prevede l’abbattimento e la ricostruzione di un edificio esistente, nel quale verranno collocati gli impianti – almeno una nuova linea – con i quali l’azienda prevede di incrementare decisamente la propria produzione, attualmente quantificabile in circa 400 tonnellate all’anno, puntando al raddoppio.

Gli investimenti E che l’azienda voglia fare sul serio lo aveva ribadito, a settembre del 2016, Karena Cancilleri, vice presidente di Beaulieu International Groupe, che ha «annunciato un investimento di 30 milioni di euro per estendere la capacità di produzione nel suo impianto Meraklon a Terni e ampliare il portafoglio in fibra di specialità Meraklon con i nuovi prodotti. La capacità di produzione supplementare è un passo fondamentale per rendere l’impianto di Meraklon di Terni un vero e proprio centro di eccellenza per l’igiene. Avere una linea di produzione aggiuntiva a Terni ci darà la possibilità di essere più flessibili nel nostro sostegno e di offrire una gamma di prodotti ancora più ampia attraverso nuovi prodotti Bico».

Le prospettive Chi ha visto il progetto del nuovo stabile che Beaulieu conta di costruire, peraltro, parla esplicitamente di «un capannone troppo grande per ospitare una sola linea di produzione» e questo autorizzerebbe ipotesi ottimistiche su un possibile ulteriore sviluppo dell’attività ternana di Beaulieu, che non hai mai fatto mistero, dal canto suo, di puntare sul coinvolgimento di altre imprese con le quali collabora e che potrebbero essere incentivate a localizzare nel polo ternano alcune delle proprie lavorazioni.

L’occupazione Alla cosa, manco a dirlo, guardano con grande attenzione i 15 lavoratori il cui contratto è in fase di ‘proroga’ – una settantina sono invece gli addetti a tempo indeterminato – e che potrebbero veder finire lo stato di precariato nel quale vivono per essere stabilizzati una volta che il nuovo impianto partirà.

 

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