Terni: «Sul Briccialdi una presa in giro»

Faderico Pasculli, del Movimento 5 Stelle: «Curiosi di sapere cosa ne penserà la Corte dei Conti»

Condividi questo articolo su

di Federico Pasculli
Consigliere comunale del M5S a Terni

Immaginate di avere un debito di oltre un milione e mezzo di euro verso un ente creditore. Ora immaginate che a fronte di ciò il suddetto ente vi proponga un piano di rientro che prevede il versamento, da parte vostra, di una certa somma ogni anno, per ripianare il debito accumulato. Ecco, ora immaginate che i soldi per ripianare quel debito ve li dia l’ente creditore stesso verso cui siete debitori senza chiedervi nulla in cambio.

Non è un pesce d’aprile, neanche una trasmissione sul genere di ‘Scherzi a parte’.

E’ tutto vero. Tutto ciò può succedere realmente soprattutto se l’ente creditore si chiama Comune di Terni e l’autore di questa trovata fosse l’assessore alla cultura Giorgio Armillei.

Questa triste metafora spiega abbastanza chiaramente l’assurda parodia del debito che l’Istituto superiore di studi musicali ‘G. Briccialdi’ ha nei confronti del Comune, che in altre parole sarebbe nei confronti di tutti noi cittadini che paghiamo le tasse.

Chiamatela partita di giro (o presa in giro), chiamatela sanatoria, chiamatela parodia del teatro dell’assurdo, ma con il passaggio dalla formula del ‘comando’ a quella del ‘distacco’ di personale che è prevista, l’istituto non sarà più tenuto a restituire i soldi degli stipendi che rimarranno a carico del Comune. Il che avrebbe per le casse comunali lo stesso effetto di un aumento dei trasferimenti con l’eccedenza che servirebbe al Briccialdi per ripagare il famoso debito.

La trovata è talmente assurda e ‘singolare’ che la formula del ‘distacco’ per la pubblica amministrazione non è contemplata nemmeno nel quadro normativo che prevede tra l’altro che l’impiego di ruolo può essere comandato a prestare servizio presso altra amministrazione o ente, ma a tempo determinato e in via eccezionale.

La storia non finisce qui. Ancora oggi non è quantificato il debito che l’Istituto ha nei confronti del Comune. Il milione e mezzo di euro di cui si parla si riferisce solo ai rimborsi del personale comandato dal 2009 al 2013.

Rimangono ancora aperte le questioni relative alla concessione a titolo gratuito dell’immobile che sarebbe dovuta durare un solo anno, a cui sarebbe subentrato un canone per la concessione a titolo oneroso previsto al punto 9 della delibera n. 230 del 2007, di cui non si è avuta traccia. Come ad oggi non ci è dato sapere se sono avvenuti i rimborsi per la fornitura di energia elettrica, acqua, connettività telefonica e dati, previsti nelle convenzioni del 2009 e 2012.

Oltre al danno, in quest’assurda vicenda non può mancare anche la beffa. Infatti da quanto annunciato dall’assessore Armillei la convenzione sarà riscritta da un comitato permanente di coordinamento, che sarà composto dai dirigenti di quattro assessorati che lavoreranno di concerto. Magari questo compito verrà affidato proprio a quei dirigenti che avrebbero dovuto controllare e vigilare su questa vicenda e che in tutti questi anni non si sono mai preoccupati nemmeno di richiedere timidamente il pagamento del debito accumulato.

Ma oltre al danno e alla beffa, la ciliegina sulla torta è il fatto che tutto ciò non avrà una discussione o alcun passaggio in consiglio comunale, visto che secondo l’interpretazione dell’articolo 42 Tuel dell’assessore, un ente può erogare ingenti somme di soldi pubblici senza passare per l’organo deputato al controllo, eletto appositamente dai cittadini affinchè vigili che sperperi come questi non debbano avvenire.

Il tutto anche contro corrente a quanto proposto da un atto di indirizzo presentato dalla maggioranza(firma Zingarelli) in consiglio e mandato poi in commissione, che prevedeva che la discussione sul rinnovo della convenzione dovesse quanto meno approdare in aula consiliare per ottenere il benestare della maggioranza dei votanti. A quanto pare è sempre più di moda fare carta straccia degli atti di indirizzo del consiglio da parte degli assessori, questo sì che rende inutili i gettoni che vengono erogati per commissioni e consigli che a loro volta discutono diversi argomenti per poi vedersi scavalcati dalla giunta che dimostra di avere un programma diverso da quello dello stesso consiglio comunale.

Se si andrà avanti per questa strada saremo curiosi di sapere cosa ne penserà la Corte dei Conti.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli