Terni, bulli e bullismo: le radici del fenomeno

Incontro fra gli studenti del liceo classico e artistico e il magistrato Flaminio Monteleone: «Alcuni spaccati familiari sono avvilenti»

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«In ambito scolastico si cerca di coinvolgere i minori, molto meno in quello familiare dove c’è una forte mancanza di collegamento con la realtà. Troppi genitori non seguono adeguatamente i figli e ciò riguarda tutti i livello sociale. Genitori apparentemente presenti ma che non si fanno coinvolgere nelle tematiche quotidiane dei figli». È questa, secondo il magistrato Flaminio Monteleone – sostituto procuratore presso la procura per i minorenni di Perugia – una delle ragioni alla base dei peggiori fenomeni di bullismo, quelli che finiscono all’attenzione delle forze dell’ordine, dell’autorità giudiziaria e che spesso lasciano conseguenze irreversibili nelle giovani vittime.

«GENITORI TROPPO ASSENTI» – IL VIDEO

La platea

Il tema è stato affrontato nell’incontro organizzato giovedì mattina a palazzo Gazzoli dall’istituto di istruzione superiore classico-artistico di Terni, diretto dalla professoressa Roberta Bambini, nell’ambito dell’iniziativa ‘Educazione alla legalità, cittadinanza e costituzione’ che lo scorso 2 febbraio aveva avuto come ospite il procuratore di Terni, Alberto Liguori.

«Bullismo si nutre di diversità» Flaminio Monteleone, attraverso esempi e storie concrete, ha condotto i ragazzi all’interno di un mondo che conoscono bene, guardato però con occhi e da un punto di vista diverso. «I bulli – ha detto il magistrato – sono intelligenti e sanno comprendere le debolezze altrui, anche se le vittime le scelgono fra chi sembra non essere in grado di ribellarsi, denotando un certo ‘coraggio’. Quasi sempre le vittime vengono scelte in quanto ‘diverse’: il bullismo si nutre di diversità, la cerca incessantemente. Così molti finiscono per omologarsi, per essere tutti uguali sulla base di parametri imposti. Il modo più veloce per non avere problemi».

«Quadro avvilente» «Una volta una ragazza – ha raccontato il magistrato – smise di mangiare perché vessata, incessantemente, da cinque coetanee. Quando il caso venne alla luce, mi lasciò a dir poco stupefatto l’atteggiamento delle famiglie di quelle cinque ragazze. Le loro figlie erano le più belle, brave, capaci e brillanti della scuola. Nessuno che si mise in discussione come genitore, nonostante una ragazza avesse finito quasi per morire per le angherie subite. Allora andai a verificare quelle famiglie attraverso i servizi sociali ed emerse uno spaccato avvilente: madri troppi impegnate a vestirsi come le figlie e padri troppo impegnati in poco credibili riunioni di lavoro… Un quadro sconfortante».

Rapporto bullo-bullizzato «I ragazzi vittima di bullismo, non devono cercare un dialogo con chi li tormenta. Spesso si danno risposte educate alle prese in giro, ad atteggiamenti aggressivi e la situazione non può che peggiorare. Con i bulli non si dialoga – ha detto il pm Monteleone – ma semplicemente i loro comportamenti vanno denunciati, punto. Di alcuni fatti mi disturba non tanto la violenza in sé, quanto l’indifferenza degli altri, dei compagni di classe e degli altri ragazzi che sanno ciò che avviene ad un loro compagno. Anche per questo è importante conoscere le potenzialità offensive dei social network e degli strumenti tecnologici ed è essenziale che i genitori ne siano consapevoli, guidando i figli nell’utilizzo dei social media. Noi dobbiamo continuare a creare percorsi di riflessione come questo, perché i giovani siano consapevoli della delicatezza e della gravità di certi comportamenti che a volte finiscono per sfociare in casi drammatici». Un incontro, quello fra gli studenti e il magistrato, interrotto a metà dalla scossa di terremoto avvertita nitidamente anche a Terni: un vero peccato, visto l’interesse suscitato fra i ragazzi, ma non mancherà – hanno detto gli organizzatori – l’occasione per replicare l’appuntamento.

Casagrande-Cesi Sul tema è previsto un appuntamento anche nel pomeriggio di giovedì, alle ore 15, presso l’istituto tecnico e professionale ‘Casagrande-Cesi’ di Terni. Anche in quella sede Flaminio Monteleone affronterà il tema del bullismo e del cyberbullismo, nell’ambito del percorso educativo che l’istituto ha avviato per giungere ad una piena presa di coscienza del fenomeno da parte dei ragazzi.

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