Terni, caso Federighi: il Comune interroga la prefettura

Lettera del segretario comunale Giunta, d’intesa con il presidente Ferranti, per avere un parere in merito al consigliere decaduto

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Una lettera alla prefettura di Terni per capire qual è la direzione che il Comune di Terni deve prendere sulla ‘questione Federighi’, l’ex consigliere comunale – eletto nel 2018 con Forza Italia – poi allontanato dall’assemblea comunale in ragione di un elemento di incandidabilità rilevato ‘a giochi fatti’. Federighi, attraverso l’avvocato Massimo Proietti, sta dando battaglia per riprendere il posto che secondo lui gli spetta e allora il segretario generale del Comune, Giampaolo Giunta, d’intesa con il presidente del consiglio comunale Francesco Maria Ferranti, ha scritto la missiva inviata lunedì, riconducendo la questione sul piano tecnico e giuridico, piuttosto che politico.

La domanda

«Premesso che in data 17 settembre 2018 – si legge – il consiglio comunale di Terni aveva votato la presa d’atto della decadenza dalla carica di consigliere comunale del signor Raffaello Federighi a seguito di segnalazione di codesta Prefettura per effetto delle disposizioni della legge 235 del 2012 (cosiddetta Legge Severino); richiamata la nota 25173 (protocollo) del 21 febbraio 2020 di codesta prefettura e i successivi contatti medio tempore intercorsi con questa amministrazione, in relazione all’ordinanza del tribunale di sorveglianza per il distretto della Corte di appello di Perugia numero 2020/104 con la quale al signor Federighi è stata
concessa la riabilitazione relativamente alla precedente condanna inflittagli; atteso che la riabilitazione, come causa generale di estinzione della pena, restituisce al condannato la capacità di esercitare quelle facoltà giuridiche che per effetto della condanna erano state escluse o limitate e che essa estingue le pene accessorie ed ogni altro effetto penale della condanna, salvo che la legge disponga diversamente; considerato che il riabilitato recupera le facoltà perdute (diritto elettorale, iscrizioni in albi professionali ecc.) e che la riabilitazione, in ambito penale, non ha effetto retroattivo; in considerazione del fatto che il signor Federighi, tramite il proprio legale avvocato Massimo Proietti ha richiesto, per effetto del richiamato provvedimento giurisdizionale, di essere proclamato consigliere comunale; d’intesa con il presidente del consiglio comunale di Terni, Francesco Maria Ferranti, si formula il seguente articolato quesito: se sussistano o meno i presupposti e le condizioni di legge affinché il predetto Federighi possa essere proclamato consigliere comunale ed eventualmente, in caso affermativo, voglia codesta prefettura indicare la corretta procedura amministrativa da seguire, anche in considerazione del fatto che, a seguito della decadenza del signor Federighi Raffaello, l’assise, nella seduta del 17 settembre 2018, ha proceduto alla surroga del consigliere comunale con il primo dei non eletti (Valeria D’Acunzo, ndR) appartenente alla sua stessa lista elettorale. Al contempo si chiarisca, in relazione alla pretesa vantata dal soggetto istante, la portata e gli eventuali effetti extra-penali dell’ordinanza con la quale è stata disposta la riabilitazione». E ora si attende la risposta.

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