Terni, ‘caso Raggi’: «M5S, basta litanie»

Gianluca Rossi (PD) replica alle accuse di Stefano Lucidi: «Si è accorto solo oggi della vicenda e si agita davanti ad una telecamera»

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La tragica morte di David Raggi, il giovane ternano ucciso da Amine Aassoul – che per l’omicidio è stato condannato a 30 anni di carcere – il 12 marzo del 2015 e le norme contenute nella legge 122 che – come ha denunciato l’avvocato della famiglia Raggi, Massimo Proietti, non permettono ai parenti del ragazzo assassinato di accedere all’equo indennizzo e quindi al fondo per le vittime di reati intenzionali violenti perché, per lo Stato, David era troppo ricco, dal momento che aveva un reddito di 13.500 euro annui, continuano a tenere banco nel mondo politico.

Le polemiche Dopo la presa di posizione del sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, che aveva scritto ai parlamentari umbri «affinché si facciano promotori di una modifica alla legge 122 del 7 luglio, quella che prevede un indennizzo alle vittime di violenza. Assurdo considerare il reddito di David Raggi tale da non consentire alcun risarcimento, il tetto di 11 mila e 500 euro è troppo penalizzante, lo è ancor di più per un ragazzo come David che lo ha superato per poche centinaia di euro. Si penalizza ancor di più un giovane operoso, che non voleva pesare sulla sua famiglia, un ragazzo esemplare che ha trovato una morte assurda e priva di ogni giustificazione», era intervenuto il senatore del Partito Democratico Gianluca Rossi: «Mi farò senz’altro portatore dell’iniziativa del sindaco Di Girolamo e attendo la missiva inviata per approfondire la proposta di modifica alla normativa che ha stabilito l’assenza del diritto in capo ai familiari ad essere risarciti per la perdita del figlio, solo in ragione del reddito. Auspico che il sindaco promuova presto un incontro di tutti i parlamentari umbri, per favorire un’iniziativa legislativa bipartisan e coordinata tra Camera e Senato». Su di loro, però, era calata l’accetta di un altro senatore, Stefano Lucidi, del Movimento 5 Stelle: «La legge che impedisce l’accesso al fondo di solidarietà per le famiglie come quella di David Raggi è stata votata il 30 giugno 2016 ed è entrata in vigore il 23 luglio 2016Il PD ha votato a favore di questa legge. Ma il Pd – aveva detto Lucidi, anche in un video – ora fa finta di niente e ci chiede di modificarla. Considero i commenti di circostanza del sindaco Di Girolamo e del senatore Gianluca Rossi sconcertanti e fuori luogo, così come le proposte fatte».

Rossi Immediata la replica di Gianluca Rossi: «Il senatore Lucidi entra a pieno titolo nella litania pentastellata: tutto quello che non è consacrato col sigillo cinque stelle è inutile, corrotto o malfatto.  Si tratta di formula ampiamente rodata, per cui ogni tema può essere demolito a martellate, indipendentemente dalla rilevanza. Basti dire che Lucidi ha sottoscritto il disegno di legge che cita e sventola nel suo video solo oggi, giusto in tempo per sfornare il turbamentoSe gli è sufficiente agitarsi davanti a una videocamera, beato lui. In Aula o in commissione non s’è infatti sentito intervenire sul tema che oggi sembra stargli a cuore.  Io resto dell’idea che ottenere risultati richieda impegno e fatica. Aspetto quindi di incontrare il sindaco e gli altri parlamentari disponibili a condividere questa tematica».

 

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