Terni: «C’è il sollevatore» ma la madre è morta

La disavventura di un ternano che ora teme di vivere un’esperienza simile con il padre, disabile grave: «Da oltre un mese ho chiesto una carrozzina, ma nessuna risposta»

Condividi questo articolo su

«Il sollevatore che avevo chiesto alla Usl Umbria 2 per mia madre, affetta da tumore al cervello, è arrivato due mesi dopo la sua morte. Ora, lo scorso 4 maggio, ho chiesto una carrozzina pieghevole per mio padre, che ha 80 anni ed è disabile grave. Finora non ho ricevuto alcun risconto e proprio oggi (6 luglio 2018, ndR) ho telefonato più volte all’ufficio erogazione protesi dell’azienda sanitaria, senza ottenere risposta. Mi dicono che l’addetta è solo una e fatica a smaltire tutte le richieste. Ma la situazione, mia e delle famiglie che si trovano ad affrontare problemi così seri, questa è».

A parlare è un ternano che vive a Prisciano. Nel gennaio del 2017 ha perso la madre, per la quale alcuni mesi prima – a settembre 2016 – aveva chiesto un supporto, il sollevatore, in ragione della gravissima patologia che l’avrebbe poi portata alla morte. La telefonata della Usl («Può ritirare ciò che aveva chiesto») era arrivata a marzo del 2017, due mesi dopo il decesso della donna. Ora si trova di nuovo a dover ‘combattere’ per ottenere un presidio, la carrozzina, per il padre che è affetto da parkinson e praticamente non si muove più.

I disagi «Da due mesi – spiega – abbiamo preso in affitto una carrozzina, per un costo di circa 60 euro mensili – racconta -. Il punto è che lui, mio padre, prende la pensione minima oltre a quella di invalidità, ha una badante da pagare, i costi per medicinali, utenze e spese per sopravvivere. Avere a disposizione ciò che abbiamo chiesto, aiuterebbe lui così come noi. Spero davvero di non dover rivivere quanto già accaduto a mia madre». Una segnalazione che giriamo anche agli uffici interessati.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli