Terni: c’è la firma e lo stabilimento Treofan passa ufficialmente a Visopack

La Cgil: «Avviare subito i lavori per il ripristino dei macchinari»

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Terni, ecco Visopack: «Assumeremo tutti gli ex Treofan. Da 90 a 150 unità nel tempo»

Treofan: i lavoratori dicono sì al passaggio a Visopack

È stato firmato nella tarda serata di giovedì l’accordo notarile per il passaggio dello stabilimento Treofan a Visopack. A renderlo noto è la Cgil in un comunicato stampa. «Si conclude così una vertenza durata più di quattro anni – commenta il ternano Sergio Cardinali, dell’area politiche industriali della Cgil nazionale -. Ora ci aspettiamo che vengano immediatamente avviati i lavori per il ripristino dei macchinari e che finalmente si torni in produzione, rioccupando i 90 lavoratori in cassa integrazione. Una vittoria del sindacato che si è sempre opposto a soluzioni che non avrebbero assicurato la continuità produttiva. Ora – aggiunge Cardinali – si faccia in fretta anche ad allocare all’interno del polo chimico i 24 ricercatori assunti per lo Spoke 10 della collaborazione tra le università di Umbria, Marche e Abruzzo che prevede proprio un centro ricerche sui bio-materiali all’interno del polo chimico di Terni, per rilanciarlo in chiave sostenibilità». «Con questa firma abbiamo messo un altro tassello fondamentale per il passaggio e per la ripartenza dello stabilimento che segue la firma di qualche giorno fa dei lavoratori – aggiunge Stefano Ribelli, segretario generale della Filctem Cgil di Terni -. Treofan è un tassello fondamentale per il polo chimico, insieme a tante altre questioni come il piano di Eni Versalis per Novamont. Servirà ora accelerare sulla sistemazione delle aree comuni, con gli strumenti legislativi e i fondi pubblici a supporto della rinascita del polo chimico, inteso come polo dell’economia circolare». Un auspicio, questo, emerso anche dal convegno di giovedì sul futuro industriale di Terni, voluto e organizzato da Fiom e Filctem Cgil di Terni insieme alla Cgil nazionale, con la partecipazione dei segretari generali nazionali di Fiom e Filctem e che ha visto sindacato, istituzioni, rappresentanti dell’impresa e dell’università confrontarsi proprio sulle prospettive di sviluppo sostenibile dell’industria ternana. «Siamo in una fase strategica per il Paese rispetto alle transizioni in atto, quella digitale, quella ambientale e quella energetica – ha detto il segretario della Cgil nazionale, Pino Gesmundo, che ha chiuso l’iniziativa -. E Terni da questo punto di vista può essere un laboratorio importante per provare a costruire un’industria capace di centrare gli obiettivi fissati a livello internazionale per salvare il pianeta, perché oggi ci sono le condizioni, sia in termini di risorse, che di conoscenze e competenze, per farlo. Dobbiamo quindi costruire, come fatto oggi a Terni, una discussione con tutti gli attori in campo per dare risposte al lavoro, che sia sicuro e di qualità, e all’ambiente». Soddisfazione anche per la Femca Cisl che, in una nota a firma della segreteria nazionale e di quella regionale umbra, parla di «conclusione a livello formale una delle vertenze più esasperanti che hanno colpito la città di Terni e il polo chimico negli ultimi anni e che ha visto impegnata la Femca Cisl a tutti i livelli. La guardia ovviamente resta ancora alta e non potrebbe essere altrimenti, ma la nuova società, come da impegni già presi con le organizzazioni sindacali, dovrà ora avviare le assunzioni di tutti i dipendenti in forza alla ex Treofan. Contestualmente – prosegue il sindacato dei chimici Cisl – come recita il piano industriale, dovranno essere avviate le operazioni per la rimessa in funzione degli impianti. Il riavvio procederà per step e quindi un buon numero di maestranze, in questa prima fase, sarà collocata in cassa integrazione, ma contestualmente sarà avviato un piano formativo per quei lavoratori che dovranno acquisire nuove competenze. Un ruolo importante lo dovranno giocare le istituzioni in questa fase per fare in modo che il costo della formazione necessaria non ricada totalmente sulle spalle di Visopack. Le stesse istituzioni, di concerto con l’università che detiene i fondi, dovranno poi procedere già dalle prossime settimane ad impiegarli per riportare la ricerca dentro il polo chimico. Questa operazione è necessaria per dare al polo ex Montedison quella prospettiva che tutti auspichiamo. L’avvio di Visopack e il ritorno di Eni – conclude la Femca Cisl – sono sicuramente dei segnali per cui la chimica a Terni può e deve avere un ruolo da protagonista, sia per il presente sia per il futuro. Proprio per questo riteniamo fondamentale la realizzazione, qui e non altrove, del polo dei biomateriali all’interno del sito».

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