Terni, centri estivi: si va avanti con cautela

Attività dai 3 ai 17 anni dopo l’ordinanza della presidente Tesei. Il Comune raccoglie progetti in vista della ripartenza del 15 giugno

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di Alice Tombesi

Al blocco di partenza anche i centri estivi. È di oggi (venerdì, ndR) l’ordinanza della presidente della regione Umbria, Donatella Tesei, che autorizza la riapertura delle attività estive ludiche, ricreative ed educative per la fascia che va dai 3 ai 17 anni. «Siamo in attesa delle delibere regionali che potrebbero modificare o integrare la procedura nazionale. Si sta tenendo conto di fare un aggiornamento per estendere anche ai bambini da 0 a 3 anni – spiega l’assessore alla scuola del Comune di Terni, Cinzia Fabrizi -. Nel frattempo chi vuole, può presentare il proprio progetto educativo al Comune, dove è stata creata una commissione apposita per analizzare i le proposte».

Asili, ultimi a ripartire

Mentre tutte le altre attività hanno subìto una graduale riapertura a partire dal 18 maggio, quello degli asili – riconvertiti in centri estivi per i prossimi tre mesi a causa della pandemia – è il settore che, insieme a pochi altri, si posiziona tra gli ultimi nella classifica delle ripartenze. Dopo la decisione del presidente del consiglio Conte di attivare i centri estivi a partire dal 15 giugno, la partita passa nelle mani delle singole regioni, cui spetta la decisione di come e quali fasce riaprire. Sebbene l’Umbria non sia stata tra le più colpite dal coronavirus, la presidente Tesei, in seguito all’ordinanza, sembra voler procedere cauta, concedendo una prima riapertura per le attività dai 3 anni in su e continuando a lavorare per l’ulteriore estensione ai bambini da 0 a 3 anni.

In attesa

«Noi come welfare abbiamo dato un supporto per istituire un gruppo che analizzi e approvi i progetti educativi che contengano l’attuazione delle norme da rispettare come la distanza di sicurezza, la sanificazione dei locali, l’elenco del personale – spiega l’assessore comunale al welfare, Cristiano Ceccotti -. Tutta l’attività è svolta dalla collega Fabrizi ma come ufficio abbiamo dato la possibilità di coadiuvare nell’attività della commissione». Quello del 15 giugno sarà un banco di prova per la riapertura definitiva delle scuole a partire da settembre, quando bambini e alunni potranno tornare in classe. Il Governo non si è ancora pronunciato in merito, mentre il comitato tecnico-scientifico sta vagliando diverse possibilità affinchè i ragazzi tornino ad imparare nella massima sicurezza: «Per ora ci sono varie ipotesi prospettate – conclude la Fabrizi – ma nessuna linea guida nazionale. Procederemo mano a mano che arriveranno le indicazioni».

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