di S.F.
In linea teorica – il Comune ha mandato la pec il 16 luglio – la deadline era fissata allo scorso sabato, 31 agosto. Tuttavia la riconsegna delle chiavi del centro sociale Matteotti di via Aleramo non c’è stata: in extremis la presidente Chantal Mechelli ha inviato una missiva a palazzo Spada per chiedere in via ufficiale la proroga. La motivazione? Il tempo necessario per lo spostamento del tanto materiale presente all’interno dei locali.
L’angolo bar e la valanga di oggetti
Materiale di cui si deve occupare il neo assessore Cristiano Ceccotti, nonché la direzione – Laura Brignone – e l’ufficio urbanistica-patrimonio con il coinvolgimento della dirigente Stefania Finocchio. La situazione è sfilata senza riuscire a trovare una soluzione rapidamente: «Si fa presente – si legge nella comunicazione arrivata a palazzo Spada – che attualmente all’interno della sede il centro sociale ha allestito un angolo bar con relative attrezzature, bancone, frigoriferi, congelatori, tavoli, sedie e complementi di arredo siti al piano terra, mentre al livello superiore gli spazi risultano ancora occupati da materiali lasciati incustoditi dall’associazione ‘Stella Maris’. Tali ingombri richiedono, purtroppo, molto tempo per essere spostati da suddetta sede. Si chiede pertanto di poter avere maggiore tempo a disposizione per provvedere alla riconsegna».
Il debito da sanare
Non va dimenticato che l’esclusione dal bando c’era stata per un’irregolarità legata a problemi di morosità con il Comune: «Stiamo sanando la parte del nostro debito e qualora dovesse uscire un nuovo bando è nostra intenzione partecipare nuovamente; per questo si chiede la possibilità di rimanere c/o l’attuale sede fino a nuova assegnazione. Attualmente nel nostro quartiere molti gli spazi inutilizzati e lasciati al degrado che con il passare del tempo continuano a deteriorare provocando un danno non solo estetico al quartiere stesso e ai suoi abitanti, ma anche ai vistatori esterni che, grazie all’importanza ricoperta dal quartiere a livello architettonico e sociologico diffusa in tutto il mondo, continuano a raggiungerci periodicamente per visite e approfondimenti».
I danni e il punto d’incontro
Ci sono anche problemi strutturali: «La presenza temporanea – conclude la Mechelli – del centro sociale in attesa e con la speranza di una futura riassegnazione definitiva permetterebbe quanto meno al bene di non continuare a peggiorare rimanendo momentaneamente incustodito poiché presenta già dei gravi danni alla struttura stessa. Ci farebbe piacere poter ragionare sul futuro della sede con il nuovo Dirigente e il nuovo Assessore in modo da trovare un punto d’incontro che sia volto al mantenimento dei beni comuni». Tutto in sospeso.