Terni, cerca lavoro: «Ennesima delusione»

Dall’annuncio al colloquio, alla scoperta: ‘porta a porta’ anziché lavoro di sportello. Un ternano racconta la sua esperienza

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L’annuncio su un popolare sito web, poi il colloquio, le ‘scoperte’ e infine la delusione. Accade a Terni, ma la storia riguarda più in generale tanti che cercano lavoro. Ed è lo stesso protagonista a raccontarla.

L’annuncio «Nei giorni scorsi – racconta un ternano che vuole restare anonimo – ho letto un annuncio di lavoro pubblicato su Subito.it, relativo alla ricerca di personale per l’apertura di nuovi uffici a Terni. Ho contattato il recapito e sono stato subito convocato per un colloquio a cui ho portato il mio curriculum».

Il colloquio «Lì nell’ufficio allestito nella zona est di Terni – prosegue – c’erano solo tavoli e sedie, neppure un computer o una stampante. Sembrava tutto molto improvvisato ma questo aspetto l’ho realizzato solo alla fine della mia breve esperienza. In quella sede mi è stato detto che, siccome entro il 2020 tutti devono mettere a norma le proprie caldaie, sarebbe servito personale per lavoro di sportello, in grado di fornire informazioni ai cittadini e all’utenza».

La prima scoperta «Fin qui – spiega l’uomo – tutto regolare. Poi mi è stato dato appuntamento per il mattino seguente per iniziare i due mesi di affiancamento per vedere ‘sul campo’ come il lavoro andava svolto. Così ho di nuovo raggiunto l’ufficio ed insieme ad altre tre persone, fra cui colui che si era qualificato come il ‘direttore’, abbiamo raggiunto un quartiere cittadino. Lì mi sono subito reso conto che stavamo facendo il classico ‘porta a porta’».

I primi dubbi «In pratica – spiega – chi era con me, suonava ai campanelli spiegando che entro la fine di luglio avrebbe dovuto comunicare all’Enel, che li aveva precedentemente avvisati, la disponibilità a passare dalla fascia oraria a quella bi-oraria. Tutto ciò senza dover passare per lo sportello, e quindi offrendo questo servizio direttamente a casa. Venivano fatti firmare dei fogli alle persone, quasi tutte anziane, la più giovane aveva 75 anni, lasciandogli poi una copia. A quel punto ho chiesto lumi: non doveva essere un lavoro di ‘sportello’? Perché il porta a porta?».

Delusione «Al che – dice l’uomo – mi è stato detto che ciò che stavo facendo era funzionale ad una mia eventuale conferma, se avessi rispettato i requisiti richiesti. I dubbi si sono allora moltiplicati: io avevo risposto ad un annuncio che diceva altro. Oltre a ciò si era partiti dalle caldaie domestiche per occuparci di Enel che, contattata da alcuni miei familiari, sia nella sede ternana di Gabelletta che al numero verde, si è detta estranea a questa forma di ‘porta a porta’».

Diffidente «Insomma, deluso e arrabbiato, ho lasciato perdere tutto. Ad oggi non so che fogli venissero fatti firmare a quelle persone, in nome e per conto di chi operassero coloro con cui mi sono trovato, infine l’ultima incongruenza: il ‘direttore’ si presentava con un nome salvo poi esibirne un altro nel tesserino che, velocemente, mostrava alle persone che aprivano la porta. Ora sono di nuovo alla ricerca di un lavoro, ma con una diffidenza crescente verso ciò che viene proposto».

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