Terni: «Ciao Sergio, maestro della luce»

Una cerimonia semplice per salutare Sergio Coppi: le sue foto hanno raccontato anni di vita vera

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Rose bianche. E la sua macchina fotografica. E alcune tra le persone che lo hanno amato e che lui ha amato. L’ultimo viaggio di Sergio Coppi è iniziato così. In maniera semplice e con poche smancerie. A lui mica piacevano.

LE FOTO DELLA CERIMONIA

Il saluto A dirgli «ciao, maestro della luce», c’erano i parenti, gli amici di una vita; le persone che con lui hanno condiviso i momenti più fragorosi di una vita fatta proprio di luce, ma soprattutto coloro i quali gli sono stati accanto quando quella luce si è andata via via affievolendo e facendosi più cupa.

L’eredità Quello che Sergio Coppi lascia alla sua città di adozione – lui, romano di nascita – è un autentico capitale, di valore inestimabile sotto il profilo artistico, culturale e storico, rappresentato da un numero incalcolabile di ‘scatti’ nei quali ha fissato momenti felici e tragici. Con i quali ha saputo interpretare – con la classe rara che tutti gli riconoscevano – il ‘sentire vero’ di Terni e quello di personaggi – meglio, persone – che ha fotografato nel tempo. Un capitale – una memoria storica e valoriale – che dovrà essere conservato e valorizzato come merita.

 

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