Terni, coca ‘rumena’: smantellato il giro

Operazione ‘Polluce’ della polizia di Stato: due arresti da parte della squadra Mobile. Identificati decine di clienti

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Uno dei due – Mihai Azoitei, 32enne rumeno che vive nella zona di viale Brin – era tornato libero, dagli arresti domiciliari, venerdì scorso dopo aver patteggiato un anno e sei mesi di reclusione in seguito all’arresto scattato il 31 gennaio, ad opera della sezione antidroga della squadra Mobile di Terni. Tempo tre giorni – lunedì pomeriggio – ed è stato nuovamente arrestato, con custodia cautelare in carcere, su ordine del gip di Terni Simona Tordelli, unitamente ad un connazionale di 27 anni – Ionut Bogdan Tenoseanu – residente in zona Maratta Alta. Quest’ultimo è ritenuto dagli investigatori la vera mente del piccolo gruppo di cittadini rumeni dediti allo spaccio di droga – tutti residenti a Terni, tutti disoccupati – di cui fa parte anche un altro soggetto arrestato a febbraio.

L’inizio dell’indagine ‘Polluce’

L’operazione coordinata dal pm Camilla Coraggio e condotta dalla polizia di Stato – in campo sempre la sezione antidroga della Mobile con il dirigente Davide Caldarozzi – è stata ribattezzata ‘Polluce’: nome ispirato dal 27enne finito in carcere, giovane pugile con un precedente per furto in un supermercato e i cui spostamenti venivano accuratamente monitorati da qualche mese. Ad avviare l’indagine, proprio l’arresto del 32enne nella sua abitazione di viale Brin, il 31 gennaio scorso, dove la polizia aveva recuperato 45 grammi di cocaina e sostanza da taglio, mannite in particolare.

Affezionata clientela

I due rumeni potevano contare su un vastissimo giro di clienti, per lo più giovani e in larga parte ternani. Era il 27enne a coordinare, da casa, le tariffe e la consegna della droga, arrivando perfino a minacciare chi restava indietro con i pagamenti. Nonostante il recente arresto, anche il 32enne aveva continuato la sua attività che fruttava dalle 40 alle 100 euro a dose. Davvero tante le ‘transazioni’ con i clienti, alcuni dei quali decisamente affezionati, che hanno raccontato di rifornirsi costantemente – in qualche caso da tre anni, taluni con cadenza settimanale – dai soggetti finiti ‘dentro’. E se uno dei due aveva finito la cocaina, andavano dall’altro: non c’era alcun problema.

Il dirigente della squadra Mobile, Davide Caldarozzi

Interrogatori di garanzia

Entrambi difesi dall’avvocato Francesco Mattangeli, i due arrestati verranno sentiti mercoledì mattina dal gip Tordelli in carcere in merito ai reati che gli vengono contestati. Interrogatorio di garanzia a cui farà seguito la decisione sull’eventuale conferma o meno delle misure cautelari applicate dall’autorità giudiziaria.

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