Terni, Comune in cerca di un equilibrio stabile

Vendite e tagli alle spese per mettere i conti in ordine. La convenzione-Caos tra gli interventi previsti. Di Girolamo: «Ce la faremo senza vessare i cittadini»

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Meglio iniziare dai numeri, così ci si toglie il pensiero: il disavanzo effettivo del Comune di Terni, dopo il riaccertamento, ammonta a poco meno di 55 milioni di euro (tre milioni e mezzo solo nel 2015). Per ripianare i conti ci vorranno 30 anni, con una ‘rata’ annuale di poco superiore al milione e 800 mila euro. Che si traduce, ovviamente, in una minore disponibilità per le spese. Il totale dei debiti fuori bilancio accertati, invece, è di sette milioni e 145 mila euro.

schermata-2016-12-21-alle-14-24-41Il piano di riequilibrio Per rimettere (forse) a posto anche questa partita, già da ottobre il Comune aveva deciso di fare ricorso ad un ‘piano di riequilibrio pluriennale’, che nella giornata di mercoledì è stato varato ufficialmente dalla giunta:  partendo, anche in questo caso, dai freddi numeri. Ai sette milioni e 145 mila euro dei debiti fuori bilancio accertati e ai tre milioni e mezzo di disavanzo accertato nel 2015, si è deciso di aggiungere «una somma pari a 4 milioni da accantonare per far fronte ad eventuali contenziosi che si dovessero aprire in futuro», ha spiegato l’assessore Vittorio Piacenti D’Udaldi. Tanto che il disavanzo complessivo da sottoporre a riequilibrio pluriennale – «questo però limitato ad un periodo di cinque anni», ha detto il sindaco Di Girolamo – è di poco inferiore a 14 milioni e 600 mila euro.

IL PIANO

schermata-2016-12-21-alle-14-26-24Gli interventi Nel quinquennio in cui il Comune conta di mettersi in ordine con i conti, sarà portato avanti un massiccio piano di alienazioni (lo schema è qui a destra) ed oltre la metà delle somme necessarie per ripianare il tutto (quasi 8 milioni) si conta di incassarle con la vendita delle farmacie comunali, mentre tre milioni dovrebbero arrivare dalla cessione ad Ater di una serie di immobili – a Terni e Piediluco – altri due dalla cessione dell’area di vocabolo Stanno dove è previsto un insediamento a prevalente uso commerciale, un milione e mezzo dalla cessione di una serie di parcheggi, un milione dall’alienazione della palazzina ex Dicat e l’ultimo mezzo milione dalla vendita di due aree minori, una in centro e una in periferia. Il totale, ovvio che si parla in teoria, perché poi tutta quella roba dovrà essere effettivamente venduta e ad i prezzi ipotizzati – «ma è prevista una verifica semestrale dello stato di avanzamento della procedura, con possibili revisioni delle strategie in funzione degli esiti», ha spiegato Piacenti D’Ubaldi – dovrebbe garantire il pareggio.

L’INTERVISTA ALL’ASSESSORE PIACENTI D’UBALDI – IL VIDEO

schermata-2016-12-21-alle-14-36-15Le spese Poi c’è tutta la partita delle spese da tagliare – «mettendo fine al disordine organizzativo, interno all’ente e nei rapporti con le partecipate, che è una delle cause che ha portato alla situazione attuale», ha detto ancora Piacenti D’Ubaldi – e che (quadro a sinistra) nel quinquennio dovrebbero diminuire di circa otto milioni.

Caos Tra le tante misure di riduzione e razionalizzazione delle spese, balza agli occhi il drastico ridimensionamento  – quasi un azzeramento – della spesa prevista per il sistema ‘Biblioteca, musei, pinacoteca’, che dal 2019 passerà da oltre mezzo milione a 100 mila euro: «Questo perché – ha spiegato Piacenti D’Ubaldi – nel 2018 scadrà la convenzione per gestione del Caos e si dovrà decidere se reinternalizzare sul servizio o se affidarlo ancora in gestione, ma a condizioni diverse da quelle attuali».

Il sindaco Una presa di posizione precisa è venuta dal sindaco Di Girolamo: «La scelta di puntare sul piano di riequilibrio, peraltro utilizzando solo cinque dei dieci anni che erano a nostra disposizione – ha voluto precisare – e quella di non fare ricorso al ‘piano di rotazione’ sono state assunto con la convinzione che il Comune potrà farcela con le sue forze e senza inasprire la tassazione sui cittadini». Il piano predisposto dalla giunta dovrà, ovviamente, affrontare l’esame dell’aula del consiglio comunale: dal 28 è prevista una ‘maratona’ mica da ridere

 

 

 

 

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