Terni, Comune: mutui spalmati su 30 anni

Lungo scambio polemico prima del voto, poi la maggioranza si schiera compatta a favore: a votare contro resta solo il M5S

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La schermaglia è stata lunga, ma quando si è arrivati a votare, in consiglio comunale erano rimasti in 26 su 40. Compatta la maggioranza – 21 su 21 – sia nella presenza che nel voto favorevole, mentre sui banchi delle minoranze, al momento del voto, c’erano solo i cinque del Movimento 5 Stelle. Che hanno votato contro.

I mutui Sulla base di questo, comunque, il consiglio, ha approvato la delibera proposta a nome della giunta da Vittorio Piacenti D’Ubaldi per la rinegoziazione dei mutui concessi ai Comuni dalla Cassa Depositi e Prestiti. «Si tratta – ha detto l’assessore illustrando l’atto – di una scelta prevista dalla legge, già fatta in passato che sottolinea comunque una difficoltà di bilancio comune a quasi tutti gli enti locali. Si tratta di circa 120 mutui per un totale di oltre 18 milioni di euro. Il tasso medio d’indebitamento è ora di circa il 5,6% e la rinegoziazione viene fatta in media al 4,5%. La durata media era di circa 8 anni e cinque mesi e viene ora prolungata (a 30 anni; ndr). Inoltre – ha concluso Piacenti D’Ubaldi – con quest’operazione si consente di rinegoziare ad un tasso fisso, mentre alcuni mutui del Comune erano a tasso variabile. Abbiamo valutato tutto con attenzione: in questa fase di criticità non possiamo permetterci di abbandonare delle opzioni come questa».

Le opposizioni Enrico Melasecche (IlT) ha sottolineato che con questa delibera «ci saranno meno servizi e i problemi graveranno sulle spalle delle generazioni future. Si tratta di un’operazione conveniente? Nessun padre di famiglia farebbe una scelta del genere con i tassi attuali. Siamo dunque di fronte ad un’operazione incredibile che gioca sul fatto che l’ente è alla canna del gas: il guadagno è solo quello dei 700mila euro di minor rata per il 2015 che consente al Comune un po’ di respiro sul corrente». Thomas De Luca (M5S), dopo aver sottolineato come «non sia stata fornita la cifra dell’ammontare dei maggiori oneri per il Comune a seguito della rinegoziazione dei mutui che prevede una forte crescita degli oneri per i cittadini e per il Comune». Anche per Franco Todini (IC) «questa amministrazione scarica le responsabilità sul futuro».

La maggioranza Andrea Cavicchioli (Pd) ha sottolineato invece che è «evidente che con quest’atto si crea un vantaggio attuale e uno spostamento di situazioni non positive sul futuro. Dobbiamo avere la consapevolezza che ciò che ci attende col prossimo bilancio sarà un’operazione da cura da cavallo: servono fino a 13 milioni in più. Lo strumento di oggi si pone in questo contesto che non possiamo ignorare».

Il fuori-programma C’è stato anche un fuori-programma: l’ingresso – rumoroso e poco più – di un piccolo manipolo difficile da definire (sbandati? nullafacenti? emarginati?) che ha costretto i consiglieri reduci a sospendere la seduta per qualche minuto. Poi – di fatto non sapevano nemmeno loro che diavolo fare – il gruppetto e n’è andato.

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