Terni, Comuni a scuola di comunicazione

In fase di analisi il progetto di marketing territoriale nella provincia. Gli amministratori: «Facciamo ‘squadra’ per implementare l’offerta turistica»

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di Fra.Tor.

Insufficiente gestione degli strumenti di comunicazione, valutazione inesatta circa le attrattività dell’area, difficoltà nel coinvolgimento dei giovani nei progetti di comunicazione, positiva invece l’attività dell’ufficio stampa a livello provinciale. Queste, in sintesi, le prime considerazioni emerse giovedì pomeriggio nella sala consiliare della Provincia di Terni, durante l’incontro organizzato per fare il punto sul progetto di comunicazione territoriale che giovani laureati che frequentano il ‘Master Luce’, sotto la guida del direttore scientifico il professor Renato Di Gregorio, stanno conducendo sul territorio provinciale.

La seconda edizione del ‘Master Luce’ è in corso a Terni dal 22 novembre 2016 e si concluderà ad aprile. Finalità del Master, al quale partecipano sette laureati in comunicazione provenienti dalla regione Lazio, è quella di preparare le persone che lo frequentano al ruolo di ‘Esperto di comunicazione territoriale’. Il modello paragona un territorio ad un’organizzazione: la comunicazione territoriale è la comunicazione che un territorio deve sviluppare così come farebbe una qualsiasi organizzazione. I corsisti, per apprendere ed esercitare la competenza di ruolo, effettuano un progetto per il territorio che lo ospita.

L’INTERVISTA AD UNA DELLE STUDENTESSE DEL PROGETTO – IL VIDEO

L’organizzazione territoriale Con il presidente della Provincia di Terni, Giampiero Lattanzi, è stato stabilito che l’organizzazione territoriale da prendere in considerazione sarebbe dovuta essere quella relativa all’intero territorio provinciale. Il modello prevede che se il territorio è vasto e contiene aree che hanno vocazioni, storie, attrattività e culture diverse, esso può essere scomposto in sub aree, chiamate Abd (Aree di business distintivo): sul territorio provinciale ne sono state riconosciute sei. L’obiettivo da perseguire è la progettazione riguardo a quale comunicazione sviluppare su ogni singola Abd e quale sviluppare sull’organizzazione territoriale in generale. La modalità utilizzata parte dall’analisi della situazione in essere, per poi raccogliere esperienze di successo altrove e individuare soluzioni tecniche e organizzative perseguibili e sostenibili.

Le aree Il progetto, ancora nella prima fase ovvero quella di analisi, al momento ha coinvolto tre delle sei aree riconosciute nel territorio della provincia di Terni. La prima comprende i Comuni di Alviano, Attigliano, Baschi, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina, Montecchio e Penna in Teverina; la seconda i Comuni di Acquasparta, Avigliano Umbro, Montecastrilli e San Gemini; la terza Arrone, Ferentillo, Montefranco e Polino. Sono state organizzate delle riunioni di condivisione strategica nelle aree al cospetto degli amministratori di ciascun raggruppamento. Nel corso dell’analisi è stato constatato che a questi Comuni se ne potrebbero aggiungere anche alcuni della provincia di Perugia perché condividono elementi che caratterizzano il territorio comune.

Gli strumenti di comunicazione «Dall’analisi documentale effettuata finora sugli strumenti di comunicazione comunali – hanno spiegato gli studenti – emerge che non tutti i Comuni rappresentano allo stesso modo e con la stessa intensità gli attrattori che caratterizzano l’area di appartenenza, che l’area è avvertita più dalle persone che rappresentata sugli strumenti e che lo strumento ‘social’ non è molto usato». Dagli incontri con gli amministratori sono emersi punti di forza, come punti di debolezza: «Il contenimento degli organici, ad esempio, non consente una sufficiente gestione degli strumenti di comunicazione né, tanto meno, una competenza specialistica nel loro uso, soprattutto dei più recenti. La visione degli amministratori circa le attrattività dell’area, inoltre, non sempre coincide con la valutazione che ne fanno i funzionari e l’integrazione che si nota tra gli amministratori non sembra essere la stessa che vige tra i funzionari. Risulta di una certa complessità anche coinvolgere i giovani del luogo nel progetto di comunicazione territoriale portato avanti dalle amministrazioni, ma la scelta di concentrare l’attività dell’ufficio stampa a livello provinciale sembra apprezzata dalla maggioranza degli amministratori».

Cosa fare? «Fare le cose e non essere in grado di comunicarle, equivale a non farle. Per questo una corretta comunicazione è fondamentale», è intervenuta il vicesindaco di Giove Elisabetta Pevarello. «La routine quotidiana spesso ci impedisce di percepire le peculiarità del nostro territorio – ha detto invece il sindaco di Montefranco Rachele Taccalozzi – e lavori come questo ci danno nuova consapevolezza». Anche per il sindaco di Montecastrilli Fabio Angelucci, «si vedono già i primi risultati del progetto, anche se ancora in fase di analisi, perché questi giovani ci hanno aperto gli occhi sulle peculiarità dei nostri terriotori, sui punti di forza e su quelli di debolezza su cui dovremo lavorare». Secondo gli amministratori andrebbe «implementata la comunicazione con gli strumenti che ancora non vengono usati, come i social, il giornalino informativo o le brochures multilingue, e andrebbe istituita una figura che possa occuparsene. Andrebbe, inoltre, sviluppata una comunicazione d’insieme, nei vari segmenti associativi cui ognuno di noi appartiene, come i Borghi più belli d’Italia, Aree interne e Maratona dell’olio. Sarà fondamentale fare un’analisi delle potenzialità, come il fiume, lo sport, l’agro-alimentare e i percorsi religiosi, così come fare un censimento degli operatori e dei soggetti da coinvolgere, come le associazioni, le strutture ricettive e gli Enti pubblici. Infine, la creazione di una rete pubblico-provato attraverso il coinvolgimento di consorzi».

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