Terni, centrodestra si compatta sulla ‘bianca’

La maggioranza gioca in difesa al secondo voto per l’elezione del presidente dell’assemblea. Tatticismi con Ferranti (FI) in ‘caldo’

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«Allestire una cabina elettorale dove i consiglieri possano votare, per garantirne la segretezza». È questa proposta di Valdimiro Orsini (Pd) in apertura di seduta, ad accendere subito l’assemblea di mercoledì a palazzo Spada, incentrata sull’elezione – la seconda, ancora necessari i 2/3 dell’assemblea – del presidente del consiglio comunale.

GENTILETTI: «IL MIO VOTO PER EVITARE SPERPERI»

Raffaello Federighi

Scheda bianca leghista Poi, subito dopo, la novità più significativa: alla seconda tornata la Lega voterà scheda bianca (memore delle polemiche sollevate dall’esito del primo voto nella seduta del 12 luglio scorso). Ad annunciarlo la capogruppo Anna Maria Leonelli.

Capogruppo ‘azzurro’ Intanto Forza Italia ha scelto il proprio capogruppo consiliare, è Raffaello Federighi che nel suo primo intervento si è accodato alla Lega: «Condivido la riflessione interna della Lega – ha detto Federighi – ed anche noi voteremo scheda bianca».

Fratelli d’Italia e Terni Civica Idem le altre due rappresentanze del centrodestra in consiglio – FdI e Terni Civica – che attraverso Orlando Masselli e Michele Rossi hanno annunciato ‘scheda bianca’. M5s continuerà a votare, invece, Patrizia Braghiroli. In sostanza, centrodestra sulla difensiva – evitando di esporsi ed esporre tanto Ferranti (primo candidato per la poltrona) quanto i propri mal di pancia – in attesa della seduta di giovedì, quella che porterà all’elezione del presidente sulla base della maggioranza semplice.

Giunta con tanto di girasoli per le donne

Prima del voto c’è anche tempo per un battibecco fra Emanuele Fiorini (Lega, presidente pro tempore) e Orsini (Pd) sulle modalità di voto, tanto che alla fine De Luca (M5s) viene nominato scrutatore in luogo di Orsini, rinunciatario. Fa seguito l’alterco fra Paolo Cicchini (Lega) e lo stesso consigliere Dem che si alza pure dal banco avvicinandosi a quelli della maggioranza, con una lite che non si chiude proprio nell’eleganza. Intanto Gentiletti (Senso Civico) sulla base di quanto già affermato, lascia l’aula «per non contribuire ad ulteriori sperperi, visto che il voto di oggi è del tutto inutile». Potrà pure rinunciare al gettone?

Il risultato Nessuna sorpresa stavolta: 21 schede bianche e 9 voti per Patrizia Braghiroli. Se ne riparlerà giovedì pomeriggio.

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