Terni: «Il mio voto per evitare sperperi»

Presidenza consiglio comunale, Gentiletti (Senso Civico) voterà il candidato della maggioranza Ferranti: «Se non verrà eletto, sarà soltanto colpa del centrodestra»

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Mente il consiglio comunale di Terni, mercoledì pomeriggio, si appresta a votare per la seconda volta per eleggere il proprio presidente – serviranno 22 voti, i due terzi dell’assemblea compreso il sindaco – il consigliere di ‘Senso Civico’ Alessandro Gentiletti avanza la propria, curiosa, proposta dai banchi dell’opposizione. Curiosa perché diversa dal solito e motivata da ragioni pratiche.

La posizione «I consiglieri sono 32 e la maggioranza ne ha 21 compreso il sindaco. Se la maggioranza sarà tutta presente e voterà compatta, basterà un solo voto in più proveniente dall’opposizione per eleggere il presidente. Chiederò ai gruppi di maggioranza un segno di discontinuità col passato, ovvero di indicare alla guida del consiglio un esponente della minoranza. In ogni caso la città stia tranquilla. Se la maggioranza si rifiuterà, indicando nuovamente un proprio esponente (Francesco Maria Ferranti, ndR), io lo voterò, permettendo il raggiungimento del quorum. Lo farò perché a me non interessano le poltrone né le velleità ideologiche, ma solo che le cittadine e i cittadini abbiano operativo il loro consiglio e che esso lavori fin da subito e duramente per risollevarla dal degrado nel quale versa. Se oggi non sarà eletto il presidente, se si sprecheranno altre migliaia di euro dei contribuenti per svolgere ulteriori convocazioni e ritardare l’inizio dei lavori, è bene che ciascuno si prenda le proprie responsabilità».

Come a dire, ‘se neanche con il mio voto si riuscirà ad eleggere il presidente oggi, sarà solo colpa della maggioranza di centrodestra’. In un post su Facebook, Gentiletti poi articola meglio il proprio pensiero a chi gli fa notare che ‘l’opposizione dovrebbe fare l’opposizione e non la stampella della maggioranza’: «In questo caso si tratta di un passaggio istituzionale, non di una questione politica. Tenere prigioniere le istituzioni per ragioni politiche è ciò che sta facendo la maggioranza e non meritano alibi. Io intendo fare opposizione nel merito delle proposte e delle decisioni politiche che saranno prese e lo farò senza sconti. Sento come dovere di oppositore sconfitto dalle urne, impedire il blocco delle istituzioni e costi ingiustificati a chi le paga».

Forza Italia si riunisce Intanto sul fronte della stessa maggioranza, in particolare di Forza Italia – che esprime il candidato alla presidenza dell’assemblea Ferranti – si cerca compattezza dopo il mezzo ‘flop’ (15 voti su 20 possibili) della prima votazione e soprattutto si vuole mandare un messaggio una po’ a sé stessi ma soprattutto agli alleati, Lega in particolare, quest’ultima alle prese con qualche – fisiologica? – turbolenza interna dopo le scelte operate dal sindaco Latini in fatto di giunta. In una riunione che si è tenuta martedì sera, gli esponenti azzurri (presenti assessori, consiglieri, Raffaele Nevi e il coordinatore provinciale Sergio Bruschini) hanno ribadito come l’accordo di coalizione debba essere ancora completato. Ergo, votare Ferranti per andare avanti senza intoppi, di certo non auspicabili a pochi giorni dall’avvio della consiliatura e della nuova amministrazione.

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