Terni, corsi di judo contro il bullismo

Ad ottobre via al progetto ‘Vinci il bullismo con la via della cedevolezza’ promosso da Moveo e Fijlkam: coinvolti oltre 100 studenti

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Un progetto per riscoprire il valore della disciplina sportiva a qualsiasi livello come scuola di vita e fondamentale strumento per fronteggiare e ridurre l’illegalità, la violenza, la prevaricazione, l’isolamento, il disagio e l’emarginazione, con particolare riferimento alle giovani generazioni e al mondo della disabilità. È ‘Vinci il bullismo con la via della cedevolezza, il judo’, promosso dalla fondazione Moveo in collaborazione con la Fijlkam Umbria: mercoledì mattina, all’istituto ‘Fatati’, si è svolta la presentazione del progetto che, da ottobre in avanti, coinvolgerà oltre cento ragazzi della prima media attraverso dei corsi antibullismo.

Il progetto rivolto agli adolescenti è stato approfondito alla presenza di Paolo Arcelli (direttore tecnico della fondazione Moveo), Andrea Arena (presidente regionale della Fijlkam), Leonardo Perini (vice presidente del settore judo), Mirco Diarena (coordinatore del progetto), Alessandro Bruyere, ex campione del mondo e vincitore di due medaglie alle Universiadi e Paola Cannavale, dirigente dell’istituto ternano.

La base Arcelli ha spiegato gli obiettivi della neonata fondazione: «Moveo nasce nell’estate del 2016 grazie all’idea di un gruppo di imprenditori che hanno voluto riscoprire il valore della disciplina sportiva a qualsiasi livello come scuola di vita e fondamentale strumento per fronteggiare e ridurre l’illegalità, la violenza, la prevaricazione, l’isolamento, il disagio e l’emarginazione, con particolare riferimento alle giovani generazioni e al mondo della disabilità. Nell’articolo 2 del suo Statuto fondativo – ha proseguito– Moveo indica quali finalità da perseguire la valorizzazione dello sport come strumento di educazione e formazione personale e sociale e la diffusione e lo sviluppo dell’attività motoria». La fondazione, di Umbertide, è già attiva con il progetto ‘Baskin’, rivolto a giovani disabili e normodotati, la ricerca sull’abbandono dell’attività sportiva in età scolare, la promozione dell’attività motoria nelle scuole elementari, gli incontri e le conferenze sull’etica e la legalità nello sport.

Rispetto delle regole Parola poi ad Arena: «L’iniziativa – ha sottolineato – rientra nel progetto ‘Scuola Fijlkam sale in cattedra’ e come le arti marziali favoriscano il rispetto delle regole e delle persone». Bruyere, autore del libro ‘Igei, storia di un drago che faceva judo’, ha messo in risalto il fatto che «il bullo non è solo chi compie atti violenti o chi sistematicamente se la prende con qualcuno per una diversità o un difetto, ma anche coloro i quali si rendono complici di questi atteggiamenti non condannandoli o avallandoli, magari, con una fragorosa risata».

I corsi antibullismo inizieranno nel mese di ottobre: «Un nemico – le parole di Diarena – spesso invisibile, un’ombra spaventosa che segue i bambini o i ragazzi in ogni angolo e che compromette la loro crescita e la loro serenità. Attraverso il metodo ju-do (letteralmente, via della cedevolezza) si offre ai ragazzi la possibilità di uscire dall’incubo. I corsi antibullismo non sono orientati all’insegnamento di tecniche di difesa per consentire ai praticanti di rivolgerle contro il bullo di turno, ma si sviluppano su due direttrici che alla fine convergono in un’unica parola: rispetto». I corsi, rivolti anche a vittime di bullismo, sono strutturati in modo tale da permettere al bullo (persona che comunque vive un disagio) di sfogare la sua aggressività, imparare il rispetto delle regole e delle persone attraverso la pratica del judo.

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