Terni, cosmologia: ‘lezione’ di Borgani

Il ricercatore ternano, direttore dell’Inaf di Trieste, ha partecipato a ‘Il lato oscuro dell’universo’ organizzato da Mathesis

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di S.F.

Boria Borgani Ada Urbani fidapa

Stefano Borgani, Ada Urbani e Francesco Boria

Una ‘chiacchierata’ sulla cosmologia teorica e osservativa, argomento sul quale è considerato tra i massimi ricercatori mondiali. Non a caso, perché Stefano Borgani – ternano doc – è il direttore dell’Inaf (l’osservatorio astronomico di Trieste, che fu diretto da Margherita Hack) e professore ordinario presso il dipartimento di fisica dell’università della città friulana. E venerdì pomeriggio, al circolo ‘Il Drago’, ha provato a spiegarla in maniera ‘agevole’ e non troppo complicata a studenti e appassionati: l’occasione si è presentata nel convegno ‘Il lato oscuro dell’universo’, organizzato da Mathesis Terni – Aassociazione matematica e fisica di formazione didattica e approfondimento – con il supporto della Fidapa (Federazione italiana donne arti professioni affari) della presidente Ada Urbani.

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Borgani Stefano22

Stefano Borgani

A introdurre il convegno il presidente di Mathesis, Francesco Boria, che ha poi lasciato spazio alle dettagliate spiegazioni di Borgani. Presenti studenti di diversi istituti: ‘Galilei’, ‘Donatelli’ (licei scientifici), l’Allievi’ (Itis), il ‘Tacito’ (classico) e il ‘Gandhi’ di Narni. Prima di iniziare Ada Urbani ha voluto sottolineare come i ragazzi – ma non solo, presente anche la docente che insegnò a Borgani – fossero di fronte a «un’eccellenza ternana e che l’incontro è stato supportato dalla Fidapa perché ci preoccupiamo del futuro dei giovani, fa parte di un percorso di formazione». Quindi parola a Borgani, che non ha nascosto una certa emozione nell’essere tornato a Terni per parlare di cosmologia: «Sono un po’ imbarazzato. Sono felice di vedere che a Terni ci siano attività culturali, ai miei tempi non era così».

Drago Borgani2Futuro, tecnologia e studio Il direttore dell’Inaf ha proceduto con la ‘lezione’ utilizzando quattro episodi: l’universo che osserviamo, i fondamenti della cosmologia moderna, la necessità della materia oscura e dell’energia oscura, cosa rimane da capire e il futuro. E a proposito di quest’ultima tematica l’idea è chiara: «La cosmologia sta andando in una direzione ben precisa, ovvero quella di spiegare il lato oscuro: dell’universo conosciamo solo il 5%, del restante 95% – energia e materia oscura  non sappiamo letteralmente di cosa siano fatti. Lo scopo nostro è quello di inventarci dei telescopi o degli esperimenti per capire questo».

Un argomento difficile La difficoltà maggiore è cercare di far passare il messaggio, soprattutto a coloro che magari non sono così ferrati con la materia: «Dipende dalle qualità del comunicatore. C’è un detto – commenta Borgani – che gira tra gli astronomici e i fisici: se qualcuno non è in grado di raccontare un argomento a sua zia, significa che non l’ha capito veramente. La comprensione di un tema deve essere sempre accompagnato dalla possibilità di spiegarlo con parole semplici. Spero di riuscirci».

Pizzuti BorganiL’astro nascente  Sotto la visione attenta di Borgani c’è un ternano che sta bruciando le tappe, e di corsa. Lui è Lorenzo Pizzuti e si sta facendo largo anche a livello nazionale: «E’ uno studente che sta facendo il dottorato da noi dopo aver fatto la laurea magistrale a Perugia. Ha vinto il concorso a Trieste: un bravissimo e giovane ricercatore, oltretutto è un grande comunicatore vista la vittoria nella finale nazionale di FameLab talking science a Roma proprio due giorni fa, mercoledì». E sì, perché il 24enne di Terni si è imposto nella sfida dove gli sfidanti avevano tre minuti esatti – senza particolari ausili, il contest si è svolto all’Agenzia Spaziale Italiana – per illustrare un concetto scientifico. Ci è riuscito parlando di buchi neri. Ad aggiudicarsi il premio della giuria e del pubblico anche un’altra umbra, la perugina Maria Rachele Ceccarini.

La finale Finita qui? Tutt’altro. Pizzuti a breve volerà nel Regno Unito, a Cheltenham, per rappresentare l’Italia nella finale mondiale. In ventinove si contenderanno il titolo l’8 e il 9 giugno: «Sarà una fantastica esperienza», commenta il giovane ricercatore ternano. E Borgani ‘consiglia’: «Non deve seguire le mie orme, ma percorrere una sua strada». Che, per il momento, è più che vincente.

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