Terni e la nascita della pittura ‘En plein air’

Preziosi interventi degli esperti in un convegno dedicato alla scoperta dei plenaristi

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di Eleonora Belli

La tre giornate dell’iniziativa culturale ‘I luoghi ritrovati di una valle incantata’ è giunta al suo momento più elevato. Per il secondo giorno, sabato 10 ottobre, infatti, la Biblioteca comunale di Terni ha ospitato una lunga conferenza sulla nascita e sviluppo della pittura ‘En plein air‘, e il ruolo cardine che avrà nel progetto di museo diffuso che prenderà vita a partire dal prossimo anno.

Le opere di Ducros e Keisermann

Le opere di Ducros e Keisermann

L’apertura della tre giorni Lo scorso 9 ottobre, presso palazzo Montani Leoni, si è dato il via alla manifestazione. Il presidente Mario Fornaci, insieme al vice sindaco Francesca Malafoglia, al creatore Franco Passalacqua e alla dottoressa Marcella Culatti, hanno presentato il progetto del museo diffuso e le nuove acquisizione della fondazione Carit: tre dipinti di pittura del paesaggio ‘En plein air’. Nel tardo pomeriggio, invece, si è inaugurata al PalaSì la video-mostra con la proiezione del documentario ‘La valle incantata’ e i pannelli esplicativi dedicati al progetto del museo.

GLI SCATTI DELL’ANTEPRIMA DELLA VIDEO-MOSTRA DI ALBERTO MIRIMAO

I protagonisti della seconda giornata La giornata di dibattito ha visto come protagonista la ‘lectio magistralis’ della professoressa emerita di storia dell’arte dell’Univerità di Bologna e John Hopkins University, nonché fondatrice della fondazione Zeri, Anna Ottani Cavina, a cui sono seguiti gli interventi dell’artista Franco Passalacqua, della dottoressa Marcella Culatti, dei funzionari della Soprintendenza belle arti e paesaggio Virgilio Lispi e Giuseppe La Cava, Federico Nannurelli, membro dell’unità di valorizzazione della Cascata delle Marmore, Carlo Fioretti, architetto della direzione urbanistica del Comune di Terni e dell’assessore al turismo Daniela Tedeschi.

I saluti delle istituzioni Difronte a un pubblico foltissimo, che ha invaso la sala del caffè letterario della Bct, la conferenza è stata aperta dall’assessore alla cultura Giorgio Armillei: «Questa doppia presenza è legata al progetto del museo diffuso della pittura ‘En plein air’. Come Comune promuoviamo eventi culturali di questo calibro, in quanto è fondamentale l’esperienza soggettiva di queste iniziative. È importante, infatti, capire e avvicinare il pubblico, comprendere che idea si fanno le persone della città, perché queste non sono altro che frutto della percezione della mente».

La sala gremita del caffè letterario della Bct

La sala gremita del caffè letterario della Bct

La ‘lectio’ della professoressa Ottani Cavina L’intervento della docente ha stregato il folto pubblico presente in sala. Grazie a lei si è ripercorso tutta l’evoluzione della pittura di paesaggio: da classicismo del ‘600 alla contemplazione del ‘sublime’ in natura della pittura ‘En plein air’ nell’800: «Il Grand tour nel ‘700 e nell’800 era un’occasione unica per letterati ed artisti per visitare l’Italia – ha spiegato la professoressa – per loro luogo mitico e culla dell’arte e della civiltà. Si muovevano una sola volta nella vita, pertanto dovevano fissare l’immagine dei luoghi che avevano visto, scrivendo o dipingendo. Questo è inoltre il momento in cui finalmente l’artista esce dall’atelier, fino alla fine del ‘700 anche i paesaggi venivano dipinti in studio. Cambia completamente il modo di dipingere, perché il pittore rimane affascinato dagli effetti della luce sugli oggetti dal mutare dei colori, che cambiano repentinamente. Muta anche la percezione di ciò che poteva essere oggetto di un interesse artistico. La nuova filosofia ottocentesca del ‘bello’ che non è più ciò che è rigoroso, ordinato, ma anche ciò che è indomabile e sfuggente, diventa bello. Per questo la Cascata, e fra queste quella delle Marmore, diventa una delle protagoniste dei dipinti degli artisti che giungevano in Italia».

L’INTERVISTA ALLA PROFESSORESSA ANNA OTTANI CAVINA

Perché un museo diffuso L’artista Franco Passalacqua è poi intervenuto spiegando le motivazioni del progetto museo diffuso che vedrà protagonisti proprio questi pittori: «Il senso di questo documentario è quello di rendere partecipe la cittadinanza dello straordinario patrimonio che possediamo, sia a livello propriamente artistico che paesaggistico. L’idea del museo diffuso è quello di dare la possibilità ai visitatori di rivivere le emozioni, provate dagli stessi artisti, facendogli visitare gli stessi luoghi. Per l’occasione creeremo un App e realizzeremo uno show presso il teatro di Papigno, che riqualificheremo, sulla storia della Cascata delle Marmore e della pittura dei plenaristi. Infine faremo una grande mostra dedicata alla pittura ‘En plein air’ con anche le nuove acquisizioni fatte dalla fondazione Carit, presentate venerdì. Il nostro obbiettivo è quello di recuperare il paesaggio del ternano sia a livello estetico e ambientale, così da incrementare i turismo in questi luoghi».

Un frame del video 'La valle incantata'

Un frame del video ‘La valle incantata’

FRANCO PASSALACQUA E I PLENARISTI – VIDEOINTERVISTA

Digitalizzare i plenaristi Fra i progetti promossi e sostenuti dalla fondazione Carit, dai Comuni di Terni e Narni c’è quello di digitalizzazione della pittura ‘En plein air’, all’interno del celebre archivio della fondazione Zeri: «Sarà un lavoro complesso e lungo, ma era necessario un archivio generale di tutte le opere dei plenaristi. Verranno battute le collezioni pubbliche, private e quelle passate nel mercato antiquario. Sarà anche una forma di sensibilizzazione e di conoscenza verso il paesaggio della valle del Nera. Per ogni singolo dipinto verrà fatta una puntuale schedatura, come una sorta di carta d’identità, che ne faciliterà la ricerca».

Primo obiettivo: salvaguardare il paesaggio Il funzionario della Soprintendenza, Virgilio Lispi, ha spiegato il motivo dell’intervento dell’ente in questo progetto: «La Soprintendenza ha voluto, con grande forza, appoggiare questo progetto di valorizzazione e digitalizzazione della pittura paesaggistica. Queste immagini sono evocative della fotografia contemporanea, ma anche specchio di come il paesaggio è mutato, in modo anche negativo, a causa dell’avvento della industrializzazione. Un esempio è la vicenda Telfer, per la quale una decisione di due giorni fa, ha stabilito l’abbattimento. Credo sia necessario la revisione di un piano paesaggistico, che porti alla riqualificazione dello stesso». Sul concetto di valorizzazione e promozione turistica ha insistito anche l’architetto Carlo Fioretti: «Questo museo non sarà solo osservazione delle opere, come da tradizione, ma anche scoperta e valorizzazione di beni materiali e immateriali, che coinvolgono sia la possibilità di visitare luoghi suggestivi, ma anche utilizzare tecnologie digitali».

La promozione del turismo Daniela Tedeschi, delegata al turismo per il Comune, ha chiuso la mattinata ricordando gli obbiettivi del progetto ai fini della promozione turistica del territorio: «Questa mattina abbiamo vissuto un’esperienza attraverso questo progetto. E la stessa esperienza, come amministrazione, vorremmo farla rivivere a tutti i visitatori che giungeranno in Italia e in Umbria. Non dovranno essere solo i luoghi, ma anche le esperienze che dovranno attrarre i visitatori nelle nostre località. Il progetto è inserito all’interno del dossier di ‘Terni capitale della cultura’».

‘D’aprés’ i plenaristi Sempre nella giornata di sabato 10, alle 17,30, presso il teatro comunale di Narni verrà presentato nuovamente il video documentario ‘La valle incantata’, mentre alle 19, alla galleria Gc2 di Terni in vico San Lorenzo, si inaugurerà la mostra ‘D’aprés nature’ dell’artista umbro Franco Passalacqua. «Per questa esposizione – ha spiegato l’artista – mi sono ispirato ad alcuni dettagli delle opere di questi straordinari pittori. Inoltre il mio profondo legame verso questi luoghi e, in generale la natura, mi ha spinto ha dar vita a questo percorso artistico».

La mostra di Franco Passalacqua

La mostra di Franco Passalacqua

La visita itinerante L’iniziativa si concluderà domenica 11 ottobre con una visita tramite bus navetta, organizzata dal Garden club e Ditt, presso i luoghi dei plenaristi. La partenza sarà presso il belvedere inferiore della Cascata e si concluderà al Ponte d’Augusto di Narni.

 

 

 

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