Terni e lo ‘straniero’ nel Progetto Mandela

Un nuovo anno di laboratori di teatro per i giovani, senza avere ancora la sicurezza, però, «di una sede adeguata»

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di Fra.Tor.

Inizia un nuovo anno – il 27esimo – di attività culturale per il ‘Progetto Mandela’, ricco di appuntamenti e laboratori di teatro per i giovani, senza avere ancora la sicurezza, però, di una sede adeguata. Dopo aver raccontato nella scorsa stagione – con ‘Mare monstrum’ – i viaggi dei migranti, quest’anno porterà l’attenzione sulla parola ‘straniero’ e sui suoi tanti significati. Mercoledì 28 ottobre all’AreaLab del Caos si svolgerà la prima riunione di ‘Progetto Mandela’ per la presentazione dei laboratori gratuiti per i giovani che vengono attivati, per il secondo anno consecutivo, grazie al finanziamento dai fondi dell’8×1000 della Chiesa Valdese.

Teatro come strumento di comunicazione «Oggi più che mai – spiega Irene Loesch, tra i fondatori dell’associazione ‘Progetto’ – viviamo l’urgenza di coinvolgere i giovani e la cittadinanza tutta in questa riflessione necessaria a una crescita civile e culturale, unico vero strumento adeguato ad affrontare i cambiamenti epocali che stiamo vivendo». ‘Progetto Mandela’ propone il teatro «come strumento e luogo di comunicazione di valori, ma anche di innovazione: il teatro farà i conti con il web e diventerà virale, le tecnologie più avanzate, dal video-mapping alla realtà aumentata, saranno sperimentate nei laboratori e poi applicate in palcoscenico».

IRENE LOESCH E IL TEMA DELLO ‘STRANIERO’ – L’INTERVISTA

Le collaborazioni Come ogni anno, aggiunge Irene Loesch, saranno attivate «importanti collaborazioni con associazioni del territorio: con l’Arci per quanto riguarda il coinvolgimento di giovani profughi ospitati a Terni, con l’HackLab per le nuove tecnologie, con la Casa delle Donne per il laboratorio di cucito, con Libera, e tanti altri che si aggiungeranno strada facendo. ‘Progetto Mandela’ è e continua ad essere una realtà che collabora e mette in rete competenze e energie d’eccellenza del territorio».

Il tema Come naturale prosecuzione del lavoro dello scorso anno, dedicato alle migrazioni e alle tragedie ad esse collegate, quest’anno ‘Progetto Mandela’ indaga sul concetto di ‘straniero’. Secondo Marcello Ricci, anche lui tra i fondatori dell’associazione, «una nazione come l’Italia, che ha conosciuto e conosce tuttora il fenomeno dell’emigrazione, oggi ha bisogno di interrogarsi sul sentirsi ‘straniero’ di chi ogni giorno arriva in Italia. Oggi sentiamo più che mai l’urgenza di coinvolgere i giovani e la cittadinanza tutta in questa crescita civile e culturale che è l’unico strumento per affrontare i cambiamenti epocali che stiamo vivendo».

I laboratori «I giovani conosceranno e si confronteranno – aggiunge Ricci – con ragazze e ragazzi della loro stessa età costretti per vari motivi a lasciare la loro patria solo per trovare condizioni di vita dignitose e ora accolti come ‘stranieri’ nelle comunità. Parleremo di e con i giovani immigrati di seconda generazione, italiani, ma ancora considerati ‘stranieri’. Fare i conti con il proprio razzismo più o meno nascosto, scovare e smascherare l’intolleranza verso chi è diverso, sarà il filo rosso che legherà tutte le attività. La messa in scena dello spettacolo finale dei laboratori, al quale prenderanno parte tutti gli studenti e che sarà presentato al teatro Secci alla cittadinanza e ai ragazzi delle scuole di Terni, concluderà le attività ad aprile. La presentazione dei laboratori avverrà il 28 ottobre al AreaLab del Caos alle 16. I laboratori si svolgeranno in orario pomeridiano con frequenze e modalità diverse. I ragazzi sono liberi di scegliere e di seguire uno o più laboratori».

Le attività nella stagione L’associazione, oltre ai laboratori, propone una serie di appuntamenti teatrali, performativi e culturali durante l’anno. Il 25 novembre iI ‘Progetto’ sarà in piazza con ‘Terni Donne’ contro la violenza sulle donne, mentre il 27 gennaio mostrerà in scena ‘Fascicolo B’ la storia di un criminale nazista divenuto consigliere in Siria per le torture e le prigioni. Il 18 febbraio andrà, invece, in scena nella stagione del teatro ragazzi ‘Il mostro gentile’, produzione estiva del 2014, tratto dal racconto di Giuseppe Fiori. Per marzo sono in preparazione una mise en space di ‘Camicette bianche’ per la Festa delle Donne e una performance in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, in collaborazione con ‘Libera’. La stagione si concluderà con lo spettacolo teatrale conclusivo dei laboratori.

Ancora senza spazio «Oltre ai problemi finanziari, che colpiscono tutte le realtà culturali, l’associazione ‘Progetto’ per il secondo anno inizia le sue attività senza avere la sicurezza di una sede adeguata», sottolinea Irene Loesch. «La situazione è ancora in stallo e per svolgere le attività l’organizzazione è costretta a dislocare i laboratori in varie parti della città, con notevole dispendio finanziario e di energie produttive. La mancanza di uno spazio che diventa punto di riferimento per i giovani e per gli artisti che collaborano ai progetti, limitano le potenzialità insite di questo laboratorio di sperimentazione per un teatro dei diritti».

L’impegno Irene Loesch aggiunge: «Ci appelliamo al dirigente scolastico del liceo Galilei – la sede storica – e alle istituzioni, Comune e Provincia, affinché si trovi in tempi brevi una soluzione per non disperdere energie preziose e rischiare di compromettere definitivamente un progetto culturale interdisciplinare che è parte integrante della cultura della nostra città». L’impegno arriva in prima linea dall’assessore Emilio Giacchetti: «L’associazione ‘Progetto’ ha ormai un’enorme riconoscibilità in città. È un marchio di garanzia e la politica non può che affrontare questa situazione per creare e costruire insieme un percorso».

Il Centro per i diritti umani nasce nel 1995 come centro di studio, di ricerca e di consulenza sui temi dei diritti umani quale evoluzione delle attività dell’associazione ‘Progetto’, con l’esigenza di intensificare la diffusione di una cultura dei diritti, rendere più accessibile alla collettività l’archivio di materiale documentario riguardante i diritti umani e approfondire e sperimentare metodi e strumenti di comunicazione della tematica sia in campo didattico-divulgativo che in campo artistico.

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