Terni e Narni: tornano blocchi del traffico e misure anti smog

Le misure sono state presentate martedì mattina dall’assessore Aniello. M5S attacca: «Totale continuità con il passato e ipocrisia»

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di Fra.Tor.

Sono state illustrate martedì mattina, nella sala del Caffè letterario della Biblioteca comunale di Terni, le ordinanze del sindaco Stefano Bandecchi, in vigore dal 3 novembre 2023 al 31 marzo 2024, relative alle limitazioni del traffico, all’accensione dei camini e agli abbruciamenti vegetali. Le ordinanze saranno adottate anche dal Comune di Narni nell’ambito dell’Accordo di programma per il miglioramento della qualità dell’aria nella conca ternana.

Terni: traffico, camini, riscaldamenti ed emissioni. Le ordinanze complete

«Anni di menzogne su chi sia il vero inquinatore a Terni»

«Il sindaco Stefano Bandecchi – ha spiegato l’assessore all’ambiente del Comune di Terni, Mascia Aniello – ha firmato con molto disappunto queste ordinanze. Siamo costretti a farle perché sono previste dall’Accordo di programma per la qualità dell’aria. Quindi, a fronte di misure compensative che riguardano l’acquisto di auto o bici elettriche o di nuove stufe a biomassa, noi dobbiamo attivare delle misure limitative. Il problema è che il Pm10 rilevato dalle nostre centraline in molti casi contiene anche metalli pesanti che sono ovviamente marker di poli siderurgici. I cittadini ternani oggi sono costretti a pagare decenni di menzogne e di omertà su chi sia il vero inquinatore a Terni».


VIDEO – PARLA L’ASSESSORE MASCIA ANIELLO


Alcune novità nelle ordinanze

Le ordinanze, come è stato spiegato dai funzionari del Comune di Terni, Marta Frittella e Paolo Grigioni, «entreranno in vigore il prossimo 3 novembre fino al 31 marzo 2024, con un’interruzione nel periodo natalizio, dal 20 dicembre all’8 gennaio, per quelle relative al traffico veicolare. Le limitazioni del traffico saranno applicate nello stesso perimetro degli anni passati, riprendono il sistema dinamico con due livelli di blocco. Blocco livello 1: per tutto il periodo, dal lunedì al venerdì e dalle ore 8.30 alle 18.30, sarà vietata la circolazione dei veicoli Euro 0, 1 e 2, sia benzina che diesel. Blocco livello 2: dalle 8.30 alle 18.30 è vietata la circolazione dei veicoli per trasporto persone da Euro 0 a 3 sia benzina che diesel, e dei veicoli per trasporto merci Euro 0, 1 e 2 sia benzina che diesel. Le giornate di validità di tale livello di blocco saranno determinate in base alle condizioni di qualità dell’aria, verificate in tre giorni fissi a settimana (lunedì, mercoledì e venerdì). È stato ampliato il Blocco di livello 1 anche ai mezzi Euro 2 e il Blocco di livello 2 anche ai mezzi Euro 3, sia benzina che diesel, in quanto si tratta di veicoli decisamente obsoleti, in alcuni casi prodotti anche oltre 20 anni fa. Sono state tuttavia riviste alcune delle deroghe già previste lo scorso anno, in particolare quelle che prevedono la possibilità di circolare con qualunque veicolo di potenza inferiore o uguale a 80 kW ai proprietari che hanno superato i 70 anni ed ai proprietari che hanno un Isee familiare inferiore a 15 mila euro, abbassato rispetto al passato. Per quanto riguarda i camini, c’è il divieto di utilizzo degli impianti a legna o pellets a bassa efficienza (fino a 2 stelle, camini aperti e vecchie stufe a pellets) dal lunedì al venerdì h24, nelle zone poste a meno di 300 metri di quota. Riguardo questi impianti a biomassa, da settembre e fino al 2025 è aperto il bando della Regione Umbria che, abbinato agli incentivi del conto termico 2.0, permette di coprire fino al 95% delle spese per la sostituzione degli impianti esistenti con impianti di ultima generazione ad alta efficienza, che garantiscono sia un risparmio di combustibile che minori emissioni di polveri in atmosfera. Infine, il divieto di combustione dei residui vegetali al di sotto dei 300 metri di quota».


M5S all’attacco

Sul tema intervengono Claudio Fiorelli (consigliere comunale), Fabio Moscioni (coordinatore provinciale) e Luca Simonetti (gruppo territoriale) del M5S: «Totale continuità col passato e ipocrisia ai massimi livelli per giustificare l’ennesima promessa disattesa. Dopo aver sbandierato in campagna elettorale che il divieto di circolazione di alcune auto in periodi specifici e il divieto di accensione dei camini costituivano provvedimenti senza alcuna logica per la riduzione delle emissioni in atmosfera, cosa fa la giunta del sindaco Bandecchi? Esattamente questo: blocca il traffico e vieta l’accensione dei camini. Nonostante la dittatura democratica annunciata dal primo cittadino, la colpa ricade sempre sugli altri. Eppure l’ampia, e afona, maggioranza di Palazzo Spada e le normative nazionali consentono al sindaco un potere pressoché illimitato quando si tratta di salute pubblica. E pensare che la responsabilità spesso è stata addossata anche a chi era all’opposizione, additato di non essere riuscito a incidere significativamente su situazioni che, adesso, loro dai banchi di governo non riescono neanche a capire. Di certo manca in maniera evidente il coraggio e la dignità di rimanere coerenti con quello che si era promesso ai cittadini. Entrando nel dettaglio di questa grande ipocrisia, non è chiaro come mai sono arrivati a determinare un’unica fascia di divieto di circolazione dalle 8.30 alle 18.30 precludendo di fatto ogni spostamento ai cittadini non provvisti di euro 4, nonostante il Piano regionale di qualità dell’aria preveda la possibilità di effettuare il blocco per fasce orarie. In questo modo si è volutamente provocato disagi a chi deve recarsi o uscire da lavoro e prendere i figli a scuola. Non si capisce neanche perché hanno ridotto la platea di chi poteva chiedere l’esenzione, visto che la quota Isee per quei cittadini che non potendo acquistare un’auto nuova possono derogare al divieto di circolazione è stata abbassata da 16.631,71 a 15.000 euro. Il partito di Bandecchi – concludono – ci aveva promesso un nuovo ‘piano del traffico pesante’ per scongiurare il passaggio dei TIR nel centro abitato e una nuova Valutazione di Impatto Ambientale sull’intero sito produttivo delle acciaierie. Oggi ci ritroviamo ancora con il blocco dei caminetti».

L’intervento di Roberto Pastura (FdI)

«Durante la presentazione delle ordinanze sulla qualità dell’aria a Terni da parte dell’assessore all’ambiente Mascia Aniello, sono state dette da quest’ultima delle imprecisioni che meritano un approfondimento», è l’intervento del consigliere comunale di Fratelli d’Italia Roberto Pastura. «Affermare infatti che le polveri sottili sarebbero causate dall’inquinamento industriale è una castroneria che non ha alcun fondamento scientifico e che dimostra il perdurare, da parte di questa maggioranza, di un approccio ideologico e populista. Ma se così fosse perché il sindaco non emette un’ordinanza ad hoc nei confronti di Ast? Perché questa amministrazione continua, anche dopo aver vinto le elezioni, a ‘starnazzare’ senza procedere con i fatti ai proclami via social? Forse perché il populismo non ha alcun fondamento amministrativo? Oppure perché forse il populismo non riesce ad andare oltre le semplificazioni da bar? Secondo le evidenze scientifiche le polveri sottili (Pm10) derivano principalmente dal riscaldamento domestico e dai motori a scoppio delle auto e solo in parte dai processi produttivi industriali. Discorso diverso invece per le polveri pesanti che hanno una forte caratterizzazione nei siti industriali quale è quello di Terni così come di tutte le città industriali del mondo. Stante la morfologia a conca del nostro territorio, è evidente che tutti i fattori vanno analizzati e contemplati in modo organizzato e ‘laico’. Anche chi scrive avrebbe preferito essere nato in una città dove al posto dei fumi delle ciminiere esca profumo di violetta ma così non è ed è con questa realtà, piaccia o meno, che chi ambisce ad amministrare deve fare i conti. Dire che il tema dell’inquinamento a Terni si risolve ‘bastonando’ Ast, è come dire che la causa degli incidenti stradali si risolve con l’eliminazione delle auto». Pastura ricorda che «l’accordo di programma siglato nel 2018 e rinnovato il 2021 tra Regione Umbria e il Ministero dell’ambiente, segue un iter che porterà a Terni e a Narni circa 25 milioni di euro ed è paradigmatico di ciò che occorre per affrontare il tema con risolutezza. Uno stanziamento che potrà essere utilizzato da questa amministrazione per dare un impulso ad una politica ambientale seria e fuori dalla demagogia di un certo ‘ambientalismo’, quel l’ambientalismo grillino le cui argomentazioni spesso vengono rievocate da questa maggioranza. L’ accordo di programma del 2018 siglato dalla giunta di centro sinistra e implementato nel 2021 dalla giunta Latini, prevede un pacchetto di otto linee di intervento che è stato definito dal Ministero dell’ambiente e Regione Umbria di concerto con Arpa ed i Comuni di Terni e Narni. Il pacchetto include sia azioni urgenti per il controllo dell’inquinamento atmosferico, che incidono sulla riduzione delle emissioni prodotte dal traffico veicolare mediante il potenziamento delle piste ciclabili e la messa a terra delle colonnine di ricarica elettrica, gli incentivi per l’acquisto di bici e di auto elettriche, la mobilità del trasporto pubblico locale ad idrogeno nonché un piano di piantumazione che ha visto, nella scorsa consiliatura, un saldo in attivo di circa 900 alberi tra quelli abbattuti e piantumati. Sul versante del riscaldamento domestico è stato previsto un potenziamento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici, lo sviluppo delle Comunità energetiche e di incentivi per la sostituzione della caldaie. Sono previste, inoltre, importanti indagini epidemiologiche e nuovi studi sulle concentrazioni del particolato Pm10 e le polveri sottili. Sul piano organizzativo, laddove si volesse concorrere al tema ambientale ed al di fuori della demagogia, questa amministrazione potrebbe procedere con il nominare un dirigente ad hoc e in ausilio una task force di tecnici per procedere su questo tema con un orizzonte previsionale organizzato. Questa è la politica di cui Terni ha tremendamente bisogno e non dei soliti proclami gridati via social».

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