Ente Cantamaggio, verso compensazione col Comune per sede

Terni, palazzo Spada ha aggiornato il ‘conto’: dal 2012 mai regolarizzato l’utilizzo dei locali in via Papa Zaccaria. L’indennità di occupazione sfiora i 10 mila euro

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di S.F.

Regolarizzazione della sede utilizzata sine titulo in via Papa Zaccaria, a pochi passi dalla basilica di San Valentino. In che modo? Pagando quell’indennità di occupazione per il quale sono state spedite missive fin dal 2013 ma che, sinora, non sono state liquidate. La questione riguarda il Comune di Terni e l’Ente Cantamaggio: la direzione attività finanziarie di palazzo Spada ha aggiornato il ‘conto’ fino a sfiorare i 10 mila euro. Niente di che, fatto sta che si tratta di una situazione che si protrae e che a breve sarà risolta.

LA CONVENZIONE PER IL CANTAMAGGIO

La sede

Il cambio nel 2011 e l’invito

L’Ente si è trasferito dalla vecchia sede via dell’Arringo 27 – a causa della presenza della circoscrizione nord –in via Papa Zaccaria dal 1° gennaio 2011, comunicandolo all’allora amministrazione Di Girolamo nel novembre dello stesso anno. Nel giugno 2013 il Comune mandò la prima comunicazione all’associazione per, in sostanza, richiedere di mettersi in regola per l’impiego dell’immobile: fu inviata la bozza del contratto di concessione in uso con tanto di importi da sanare per l’utilizzo fino a quel momento. Risultato? Sollecito a vuoto e avvio del procedimento per il rilascio forzoso della sede con recupero coattivo dell’indennità di occupazione fino all’effettiva riconsegna. Siamo nel 2014.

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La sede

Il canone abbattuto e l’accumulo

Di fatto non accadde nulla di tutto ciò. L’Ente – viene ricordato – non regolarizzò né l’utilizzo dell’immobile né tantomeno il pagamento dell’indennità di occupazione dal 2012 in avanti. E quindi man mano si è accumulato una cifra sempre più consistente: il canone annuo è di 1.224 euro (abbattuto dell’80% rispetto al canone di mercato), più gli interessi legali maturati nel corso del tempo. L’ultimo input da palazzo Spada è partito lo scorso 17 maggio con un ingiunzione di pagamento per quasi 8 mila euro. Cifra che è salita ancora con l’aggiornamento più recente.

L’ENTE CANTAMAGGIO E LA ‘GUERRA’ ALL’ASM

Omero Ferranti

La situazione attuale e la compensazione

L’amministrazione mette nero su bianco che l’Ente Cantamaggio deve «provvedere al pagamento di complessivi 8 mila 804 euro a titolo di indennità d’occupazione più 115 di interessi legali». Il Comune dunque ha acquisito gli accertamenti mancanti – annualità 2018 e 2019 – «nelle more della stipula del contratto di concessione in uso o della riconsegna dei locali suddetti al fine di consentire la compensazione tra contributi in favore dell’associazione e somme dovute dalla stessa».

Ferranti: «Ci devono quasi 15 mila euro»

Tutto confermato dal presidente dell’Ente Cantamaggio, Omero Ferranti: «Noi abbiamo un vecchio contratto mai definito per diverse ragioni, un po’ per colpa nostra e un po’ delle istituzioni. Non siamo mai riusciti a chiudere questa situazione pur avendone parlato più volte. Basti pensare che per un periodo di tempo non sapevamo nemmeno quanto dovevamo incassare. Dobbiamo prendere ancora tutte le risorse del 2019 per la manifestazione, sono quasi 15 mila euro: siamo già d’accordo per la compensazione». Tutto liscio dunque. Ferranti però ne approfitta anche per fare una considerazione: «Sarebbe opportuno che un’associazione che lavora per la città non avesse tanti oneri. Ma alla fine in questo caso sono minimi».

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