Terni, evasione ‘cinese’ Disposto il processo

Attraverso l’operazione ‘Grande muraglia’ la guardia di finanza di Terni ha portato alla luce un’evasione di oltre 17 milioni di euro

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Primi rinvii a giudizio – sarebbero dodici in tutto – per l’operazione ‘Grande muraglia’ con cui il nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Terni, nei mesi scorsi, ha portato alla luce una maxi evasione fiscale incentrata su sei società gestite da cittadini di etnia cinese, attive nella produzione di articoli di abbigliamento.

A giudizio A decidere per il processo, che inizierà il prossimo 4 ottobre, è stato mercoledì mattina il gup Simona Tordelli su richiesta del pm Camilla Coraggio. I militari coordinati dal tenente colonnello Fabrizio Marchetti, analizzando la documentazione fiscale e contabile acquisita in fase di indagine, hanno stimato un’evasione complessiva – fra imposte dirette ed indirette – di circa 17 milioni di euro.

Sequestri Lo scorso novembre, su richiesta dello stesso pm e del procuratore Alberto Liguori, il gip di Terni aveva disposto un sequestro preventivo di beni, finalizzato alla confisca ‘per equivalente’, per un importo di oltre 2 milioni e 100 mila euro. I ‘sigilli’ erano stati applicati a numerosi conti correnti bancari, tre autovetture di lusso, oltre novanta macchinari per la produzione di articoli di abbigliamento, due appartamenti ed un immobile adibito a magazzino/laboratorio nella zona industriale di Maratta, a Terni. Mercoledì mattina in aula, a fronte della richiesta di dissequestro dei conti correnti da parte del legale difensore degli indagati – l’avvocato Massimo Proietti -, il gup Tordelli si è riservata la decisione.

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