Terni, fiamme a scuola: ‘bravata’?

I vigili del fuoco nella scuola Marconi di viale Rossini per spegnere un principio di incendio

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Una bravata, compiuta senza la minima cognizione dei possibili rischi: questa l’ipotesi al momento più accreditata dai tecnici per spiegare quanto avvenuto martedì mattina all’interno della scuola Marconi, in viale Rossini.

L’allarme Poco dopo le 11 i vigili del fuoco sono stati allertati da una telefonata proveniente dall’istituto. Accorsi sul posto, unitamente ai vigili urbani, gli uomini del 115 hanno subito inquadrato la situazione. Pochi attimi per spegnere il piccolo principio di incendio che ha interessato – questo l’elemento emerso poche ore dopo il fatto – tre diversi punti della scuola, corrispondenti ad altrettanti cestini-contenitori.

Scuola evacuata I danni riscontrati sulla struttura – qualche muro annerito dal fumo e un po’ di sporcizia in giro – sono modesti. Ma in questi casi il problema, e quindi il rischio maggiore, è rappresentato dal fumo che può causare fastidi anche seri. Tanto che ieri mattina la dirigenza dell’istituto, in accordo con gli operatori del 115, ha opportunamente deciso di evacuare le classi e sospendere le lezioni che riprenderanno regolarmente questa mattina. Una cautela doverosa, anche se – fortunatamente – nessuno degli oltre 500 ragazzi che frequentano la scuola secondaria di primo grado (età, fra gli 11 e i 14 anni) ha riportato problemi o conseguenze di alcun tipo.

Indagine Ciò che resta, invece, è un episodio comunque inquietante. Da non drammatizzare ma neppure sottovalutare e che va affrontato per ciò che è. Sul fronte delle responsabilità, lo stesso istituto si sarebbe attivato con un’indagine interna che procede parallelamente a quelle attivate, d’ufficio, dai soggetti competenti: vigili del fuoco e polizia (in particolare la squadra Volante) su tutti. A questo scopo ieri mattina gli agenti del 113 avrebbero raccolto, in maniera del tutto informale, alcune informazioni fra i ragazzi dell’istituto. In questi casi si cerca di fare in modo che l’autore (o gli autori) ammettano spontaneamente le proprie responsabilità, con la piena collaborazione delle famiglie e del corpo docente.

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