Terni, ‘finti’ pagliacci chiedono soldi: «Li ho allontanati»

Segnalazione da Acquavogliera: «Sono scesi da un furgone bianco e hanno chiesto un obolo con insistenza. Fare attenzione»

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La segnalazione giunge da Acquavogliera (San Gemini) e non è nuova nelle modalità, da cui la ‘vera’ associazione ‘I Pagliacci’ di Alessandro Rossi ha sempre presto le distanze. A farla è un lettore di umbriaOn: «Oggi (venerdì, ndR) all’ora di pranzo, si è presentato presso l’abitazione dei miei genitori un soggetto, sceso insieme ad altri da un furgone bianco, per chiedere insistentemente un obolo per ‘I Pagliacci’. Io ero in casa e ben sapendo che l’associazione ternana non segue questo metodo per raccogliere fondi, ho cercato di capire chi fossero. La persona in questione – prosegue il segnalatore – mi ha detto di essere di un’associazione, tale ‘Nasi rossi’, e che era giunto a Terni dalla Campania (in barba alle normative anti Covid, ndR). Ovviamente ho declinato qualsiasi richiesta di denaro e poi ho chiamato i carabinieri per segnalare la cosa. Dall’Arma mi hanno detto di aver fatto bene a ‘tagliare corto’ e a non dare a queste persone la possibilità di accedere presso l’abitazione. Ciò che mi fa venire altri dubbi è anche l’orario scelto, quello del pranzo, quando nelle case ci sono per lo più anziani, perché in molti sono al lavoro. L’invito massimo è di fare attenzione. Queste persone avevano anche una sorta di ‘book’ fotografico per dimostrare l’attività condotta e dei cartellini, ma non mi sono sembrati elementi sufficienti per giustificare una raccolta di denaro così insistente».

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