La trasferta milanese di Alessio Foconi per il mondiale di scherma è stata da dimenticare considerando i risultati nell’individuale e nella gara a squadre. Fatto sta che il campione di Terni ha ancora molto da dire e ora l’obiettivo si sposta a Parigi 2024, la sua ultima chance olimpica.
La riflessione
Periodo di stacco e poi sotto per ottenere il pass per la sfida francese: «Il mondiale sarebbe potuto andare – le parole del ternano – sicuramente meglio, sia la mia prova individuale – rispetto a come lo avevo preparato ed al mio stato di forma – che quella a squadre. C’è stata molta amarezza e dispiacere; le aspettative, infatti, erano alte, ma questo è lo sport: si vince e si perde, nonostante l’allenamento e l’impegno. Ora sono in fase di riposo ed impiego il tempo libero sistemando gli impegni casalinghi, per cui per le vacanze vere e proprie se ne parlerà alla metà di agosto. Poi si ricomincerà con le attività lavorative della scherma: un campus e l’inizio della preparazione atletica. Con l’avvio della nuova stagione agonistica, a settembre, partirà l’anno olimpico, dove si conclude tutta la fase di qualificazione per i Giochi di Parigi 2024. La squadra (il quartetto di fioretto maschile, ndr) non è ancora qualificata, e punteremo a farlo il prima possibile. Chiaramente il desiderio di fare bene è tantissimo. Ho tanta voglia di ricominciare, con la consapevolezza di tutti gli errori commessi e con la chiarezza del giusto approccio mentale da perseguire, maturato grazie a questa esperienza in più – che non guasta mai. Il mio obiettivo è conquistare la partecipazione ai Giochi, sia per l’individuale che il posto in squadra, puntando a vincere in entrambi i casi; e lo dico con estrema serenità ormai, senza scaramanzie. So che devo allenarmi al massimo per riuscirci, e se poi le cose dovessero andare a mio favore, bene, se dovessero andar male, pazienza. Dobbiamo essere in pace, perché avremo comunque imparato, nella scherma e nella vita. La cosa certa – conclude – è che metterò anima e corpo nel mio intento, darò il mille per mille».