Frana Collescipoli, due mesi per tornare alla normalità

Terni – Via libera dalla I° commissione per i lavori di somma urgenza da 253 mila euro: 60 giorni di tempo per la palificazione

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di S.F.

La commissione di giovedì mattina

Sessanta giorni di lavori. Se tutto va liscio la problematica lungo la strada comunale di Collescipoli – al momento c’è un impianto semaforico per il traffico – sarà risolta entro metà maggio: queste le tempistiche indicate dai tecnici giovedì mattina nel corso della I° commissione consiliare con focus sul crollo della spalla di sostegno del ponte e la necessità di un intervento di somma urgenza da 253 mila euro per evitare ulteriori guai in un’arteria più che rilevante per il collegamento con Terni.

DI COSA SI TRATTA: 253 MILA EURO DI SPESA. I DETTAGLI

L’impianto semaforico è attivo da settimane

La palificazione

Il Comune ha proceduto con un affidamento diretto – classica procedura negoziata, c’è la Esseti sistemi e tecnologie srl con un ribasso del 25,2% – per iniziare i lavori dopo il crollo di una porzione di muro d’ala del ponte stradale e alcune opere propedeutiche sono già state eseguite. Tuttavia serve l’ok del consiglio comunale, previsto per lunedì pomeriggio: la frana ha riguardato la pietra in sostegno della struttura con materiale finito anche nei pressi della strada comunale di Morgnano. In sostanza saranno posizionate due barriere con micropali di sostegno (a notevole profondità), mentre in prima battuta l’obiettivo è limitare il fronte del crollo. Per quel che concerne il finanziamento arriva da un impiego di un vecchio mutuo per un’opera non più realizzata (una rotatoria) legata al Piano nazionale sicurezza stradale.

La frana

I materiali poveri e il finanziamento

In tal senso giovedì mattina sono intervenuti l’assessore ai lavori pubblici Benedetta Salvati, la direttrice dei lavori Silvia Ferrantini e il Rup Federico Nannurelli: «La strada – ha sottolineato – fu avviata nel 1907, quindi la sospensione durante il periodo della guerra e il completamento dopo il 1918. C’è il guaio della malta e delle tecniche costruttive discutibili e scadenti. Fu realizzata con materiali poveri. Il crollo è avvenuto nel mese di gennaio e ci siamo mossi subito. Con il sistema di palificate la muratura svolgerà soltanto una funzione di rivestimento». Hanno chiesto delucidazioni Anna Maria Leonelli (Uniti per Terni), Valentina Pococacio (M5S) e Michele Rossi (Terni Civica), in particolar modo sul finanziamento e le tempistiche: «La procedura è tipica – ha spiegato Nannurelli – dei debiti fuori bilancio, prevista dall’articolo 191 comma 3 del Tuel. In realtà non è così perché si tratta di regolarizzazione e riconoscimento della spesa: sono residui di mutui assunti dal Comune in passato. Una norma ‘speciale’ da sancire con un provvedimento del consiglio comunale. Dunque è ragionevole procedere utilizzando queste economie». In caso di non approvazione ci sarebbe lo stop ai lavori. Della questione è stata avvisata la soprintendenza dell’Umbria e di recente è stata acquisita l’autorizzazione sismica. La commissione ha approvato con cinque voti a favore e due astenuti.

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