Terni, gli alberi tagliati vanno in parlamento

Il senatore Stefano Lucidi (M5S) chiede che vengano svolte delle verifiche. L’assessore Bucari: «Il Comune ha rispettato norme e prescrizioni»

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Un’interrogazione parlamentare, primo firmatario il senatore del Movimento 5 Stelle, Stefano Lucidi, amplia il dibattito sul taglio degli alberi a Terni.

La richiesta Nell’interrogazione viene chiesto «di verificare se l’amministrazione comunale abbia ottemperato agli obblighi della legge del 14 gennaio 2013, n. 10 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”» e «se i pareri rilasciati dalla Comunità montana, ovvero se questi pareri siano stati rilasciati dopo attento ed approfondito esame con il supporto dell’adeguata strumentazione tecnica, coerentemente ed in conformità alle normative vigenti e abbiano rispettato il regime di urgenza utilizzato per seguire parte dei tagli delle essenze arboree».

Le denunce Il M5S dice che «vuole vederci chiaro su questo argomento anche a seguito delle denunce di alcune associazioni ambientaliste che affermano che negli anni 2014-2015 sono stati abbattuti numerosi alberi (in un solo anno ben 600 esemplari), tutti ritenuti “pericolosi” per la pubblica incolumità e per fine ciclo vegetativo e che negli ultimi tre anni oltre 1000 alberi sono stati abbattuti dal Comune di Terni». L’atto chiede chiarimenti su alcune valutazioni e pareri rilasciati dalla Comunità montana «in cui si afferma che degli alberi hanno subìto interventi di potatura eseguiti “in modo poco corretto” rendendo il taglio necessario visto il precario equilibrio».

Gli alberi secolari La legge, dice il senatore Lucidi, «dispone che i Comuni italiani tengano attivo un registro degli alberi monumentali, per l’abbattimento dei quali si applica una sanzione amministrativa per una somma da euro 5.000 a euro 100.000, fatti salvi gli abbattimenti, le modifiche della chioma e dell’apparato radicale effettuati per casi motivati e improcrastinabili, dietro specifica autorizzazione comunale, previo parere obbligatorio e vincolante del Corpo forestale dello Stato. Allo stato attuale non ci risulta ancora attivo nel Comune di Terni il registro degli alberi monumentali come previsto dalla legge e allo stesso tempo non si ha notizia della piantumazioni di nuovi alberi così come previsto dalle normative vigenti».

La salute Nell’interrogazione viene infine chiesto «se il taglio degli alberi non abbia rappresentato un danno per la salute pubblica, e se gli eventuali ritardi nell’applicazione della legge possano aver costituito danni economici e socio-sanitari alla comunità ternana, vista anche l’emergenza ambientale che vede Terni tra le città più inquinate d’Italia, riconosciuta dall’Istituto Superiore di Sanità come territorio soggetto a “molteplici ed eterogenee fonti emissive” definendo nei fatti il quadro di una vera e propria area di crisi ambientale complessa in cui lo stesso studio “Sentieri” registra uno spaventoso eccesso della morbilità e delle ospedalizzazioni nel primo decennio nel periodo preso in esame».

L’assessore Stefano Bucari, l’assessore ai lavori pubblici del Comue sul quale si concentrano gli attacchi del M5S a proposito di queste questioni, appare tranquillo: «Il Comune, in tutto quello che ha fatto – spiega – ha rispettato norme e prescrizioni. Stiamo raccogliendo l’intera documentazione e presto la metteremo a disposizione della città e di chiunque voglia verificare».

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