Terni, guerra dei nervi sul bilancio comunale

Ennesima sospensione – con accuse tra maggioranza e opposizione – per la mancanza del numero legale: mercoledì si ricomincia e sarà battaglia

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La nota ufficiale, quella del Comune di Terni, è laconica: «Il dibattito sul Dup e sul bilancio di previsione 2016 proseguito stamattina (martedì; ndr) con la discussione degli emendamenti agli atti d’indirizzo della maggioranza, riprenderà domani 8 giugno, a partire dalle ore 9.30 a palazzo Spada. Restano poi le dichiarazioni di voto sugli emendamenti al bilancio (in tutto dodici compresi quelli della giunta). Poi si passerà alle votazioni degli atti d’indirizzo, degli emendamenti e della manovra economica nel suo complesso».

L’accusa Sempre sul sito internet del Comune, però, c’è pure una roba meno laconica: «Stigmatizziamo il comportamento del gruppo consigliare del Movimento 5 Stelle – fanno scrivere i capigruppo di maggioranza Cavicchioli, Chiappini, Bencivenga e Ricci – che nella seduta odierna del consiglio comunale di Terni (sempre quella di martedì; ndr) ha presentato decine di emendamenti ad un atto di indirizzo politico della maggioranza, con l’evidente intento di ritardare i lavori dell’assemblea (poi però è mancato il numero legale e il sindaco Di Girolamo non avrebbe apprezzato che ciò sia avvenuto per le assenze proprio dei consiglieri di maggioranza; ndr) per l’approvazione del bilancio di previsione, mostrando scarso rispetto per l’istituzione e per gli interessi della collettività. Assicureremo, nell’interesse generale, l’approvazione del bilancio di previsione e degli atti collegati, tenendo conto delle esigenze della nostra comunità e del momento particolare che impone a tutti senso di responsabilità pur nel rispetto dei ruoli».

La ‘pizzetta’ Per loro, per i consiglieri del M5S, però, «la seduta di consiglio comunale si è sciolta non per gli emendamenti presentati dal M5S ma perché i consiglieri di maggioranza, dopo aver fatto cadere il numero legale in prossimità del pranzo, usciti a comprarsi ‘la pizzetta’, non sono più rientrati entro la mezzora fissata dal presidente del consiglio. A quel punto Mascio è stato costretto a procedere allo scioglimento della seduta. Le bugie hanno le gambe corte. Il M5S e tutti i gruppi d’opposizione erano presenti e pronti, senza indugio, a discutere ad oltranza».

L’ironia Secondo i consiglieri pentastellati «non c’è limite al grottesco. In questi due anni di consiglio comunale le avevamo viste tante, ma mai avremmo immaginare di vederci squagliare così tra le mani la maggioranza per ‘una pizzetta’. Pienamente comprensibile è il nervosismo, la situazione di imbarazzo e di scoramento dei colonnelli di maggioranza quando hanno preso atto di non avere più alcun controllo sulle proprie truppe, di non essere più in grado di mantenere il numero legale nemmeno nelle sessioni di bilancio. Ci vuole una gran faccia tosta ad accusare noi di irresponsabilità quando per il bene della città non si è in grado nemmeno di portarsi un panino da casa. Curioso che proprio chi oggi era tra i consiglieri assenti al momento della verifica del numero legale, faccia disinformazione affermando che abbiamo presentato 800 emendamenti».

L’Asm La verità dicono, è che «sono stati presentati oltre 100 emendamenti di fronte ad una prepotenza perpetrata dalla maggioranza. A discussione conclusa, in fase di dichiarazione di voto, il nostro atto contro la privatizzazione dell’Asm è stato estromesso attraverso un artifizio, solo perché scomodo e probabile causa di spaccature nel Partito Democratico. Una simile prova muscolare, richiedeva un vero atto di opposizione per far valere i diritti di tutti i cittadini e i lavoratori che hanno riposto in noi la loro fiducia. Come già annunciato, siamo disposti a ritirare immediatamente tutti gli emendamenti qualora venisse ripristinata la giustizia, riammettendo in discussione il nostro atto contro la privatizzazione di Asm, la cui discussione nell’ambito del bilancio è più che sacrosanta».

FdI-An A supportare le affermazioni dei consiglieri del Movimento 5 Stelle c’è anche la presa di posizione di Marco Cecconi: «La maggioranza, ancora una volta – dice il consigliere comunale di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale – si è dissolta ed ha dimostrato di non essere in grado di gestire non solo il bilancio, ma nemmeno i rapporti al proprio interno, visto che abbiamo anche dovuto assistere a scambi verbali piuttosto accesi tra gli stessi consiglieri di maggioranza ed alcuni assessori. Mentre sul piano della proposta politica, a parte il consueto atto ‘ecumenico’ del capogruppo del Pd, che ricordava a tutti che c’era da tener presente il parere dei revisori dei conti e che, insomma, di certe cose sarebbe stato meglio parlare in un secondo momento. L’atto su Asm, a mio parere, va discusso e credio, anzi, che ci saranno altri temi, sempre su quell’argomento, che dovranno essere affrontati nella giornata di mercoledì». Una giornata che, a questo punto, si prospetta  – c’è la spada di Damocle del tempo limite imposto dal Prefetto – come una specie di calvario per la giunta e la maggioranza.

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