Cantieri incompiuti Terni e degrado: il caso di via San Nicandro, avviato dieci anni fa

L’area è a pochi passi dal centro e ben in vista anche su via Cerquetelli: la committenza è milanese e da tempo non ci sono significativi passi in avanti. Abbondano i rifiuti

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di S.F.

La vista su via Cerquetelli

A Terni le opere incomplete o abbandonate non mancano di certo. Il più complesso e longevo tra quelli principali – uno stop & go continuo per oltre un decennio, al momento tutto bloccato in attesa della nuova gara – non può che essere la bretella tra via Urbinati e strada Santa Maria Maddalena. Ma tra i più impattanti, visibili e anche nel degrado ne figura uno ben più vicino al centro cittadino, di fatti a poche decine di metri da via Carrara: è l’area tra via San Nicandro e via Cerquetelli, il cui restyling è stato avviato ufficialmente il 2 luglio 2012 come certifica l’originario e datato cartello di cantiere tuttora in mostra. Un pugno in un occhio costante per residenti e semplici passanti.

Il cantiere lungo via Cerquetelli

L’origine, la Fimpact ed il Regno Unito

Una storia che inizia addirittura quindici anni fa, il 2 febbraio del 2007 con il permesso di costruire del Comune di Terni. La denuncia di inizio attività – tutte date che sono leggibili in via Cerquetelli – risulta del 5 aprile 2012 e l’avvio ci fu tre mesi dopo, in estate. Da allora è trascorso un decennio e la situazione è sotto gli occhi di tutti. Doveva essere una ristrutturazione dal valore di 300 mila euro su input della proprietà – coincide con il committente -, vale a dire la Fimpact Italia srl con sede a Milano: si occupa in maggior misura di locazione immobiliare di beni propri, ha capitale sociale da 100 mila euro, amministratore unico Andrea Sisti e, all’ultimo aggiornamento della composizione societaria datata 2013, quote equamente divise tra la Financing impact limited di Wickford (Essex che, al momento, risulta aver trasferito la sede in territorio londinese) e la Plaker properties limited di Rochdale (Greater Manchester, in alcuni portali viene data con status dissolved). Storia intricata. Fatto sta che le due società britanniche appaiono ancora nella visura.

I rifiuti

Lo stop, l’ordinanza ed i rifiuti

I lavori partirono regolarmente ed a stretto giro arrivò lo stop. Da allora è cambiato anche il progettista, direttore dei lavori e coordinatore per l’esecuzione della ristrutturazione, il geometra ternano Samuele Meloni, dimessosi per via del cantiere inattivo. Da quanto si apprende – difficile non chiedersi il motivo per i quali sia stato lasciato tutto così, tra incuria e rifiuti – alla base dello stop non ci sarebbe alcuna motivazione burocratica, strutturale o architettonica, né tantomeno ricorsi pendenti (vedasi il caso di via del Vescovado o, quello più recente, di viale Brin) di qualcuno che vive in zona. Solo una decisione della committenza (umbriaOn ha contattato l’ufficio milanese per avere info in merito, per ora nessun feedback), d’altronde si sta parlando di un cantiere privato. Il problema tuttavia diventa pubblico e, non a caso, lo scorso dicembre il funzionario tecnico Federico Nannurelli ha inviato alla Fimpact Italia un’ordinanza per far presente del degrado lungo via San Nicandro (dal civico 31 al 35) e con l’input di attivarsi. Siamo da capo a piedi: plastica, bottiglie e rifiuti vari, gettati in quel punto da più di qualche incivile. C’è chi si è stufato di vedere uno ‘spettacolo’ del genere, come due cittadini toscani – lui originario dell’Isola d’Elba, lei fiorentina – che da decenni vivono in zona: «Ci piacerebbe che fosse tutto sistemato, ormai ci siamo abituati a questo». Non il massimo.

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