Terni, i reperti di Carsulae in mostra al museo archeologico

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di Francesca Torricelli

Per la prima volta, i reperti venuti alla luce durante l’ultima campagna di scavi presso il Quartiere nord-est dell’area urbana di Carsulae, finanziata dalla Fondazione Carit, da domenica 18 gennaio saranno esposti al Caos in una mostra temporanea.

Una maschera, monete e bronzetti, una decina di pezzi in tutto, «saranno i protagonisti della mostra che si inserisce in un più ampio programma di allestimenti da organizzare nel corso dell’anno – spiegano gli organizzatori – che punta a far conoscere ai cittadini ternani, i reperti carsulani scoperti nel corso delle ultime campagne di scavi».

I lavori, diretti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria (Dottoressa Maria Cristina De Angelis) e coordinati dagli archeologi Luca Donnini e Massimiliano Gasperini, con un team di studenti provenienti da varie università italiane, nonché con un gruppo di studenti della Macquire University di Sidney, sono iniziati a giugno 2014 e si sono protratti fino alla fine di ottobre.

Grazie agli scavi si è andato ad indagare nella parte abitativa e commerciale della città, al di fuori dei centri monumentali. Si è proceduto, quindi, ad ampliare ulteriormente l’area già riportata alla luce negli anni precedenti con i primi dati archeologi sulla vita della città. Rinvenendo in particolare i resti di numerose murature ubicate tra il lastricato e la via Flaminia le quali dovevano presentare le pareti ricoperte di intonaci dipinti e pavimenti realizzati in opera spicata. Di eccezionale importanza, inoltre, la scoperta lungo il margine nord del pianoro (a ridosso di una presunta voragine carsica) di una strada basolata sinora completamente sconosciuta, la quale si conserva per un tratto lungo approssimativamente 20 metri compreso tra la via Flaminia ed il margine nord della depressione.

Nel mese di settembre 2014 è venuto a far visita al sito archeologico di Carsulae l’Ambasciatore australiano Mike Rann. «Carsulae è uno dei siti archeologici più importanti ed è conosciuto come la piccola Pompei dell’Umbria – ha spiegato l’ambasciatore Rann – e sono molto affascinato e faccio i miei più vivi complimenti a tutti coloro che ogni giorno lavorano intorno a tutto questo». Mike Rann si è anche detto «molto contento della forte collaborazione che si è instaurata tra la Macquarie university e gli archeologi italiani. Spero che questa collaborazione possa in futuro avere un’importanza affinché il sito di Carsulae possa essere scavato nelle parti in cui fino ad ora non è stato possibile».

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