Terni: il ‘salotto dello spaccio’ nel bosco di Cesi. Altra ‘bonifica’ dei carabinieri

Blitz dell’Arma anche all’ex Prampolini. Ancora sequestri di droga, di materiale ‘da lavoro’ e denunce a piede libero

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Ancora bivacchi, ancora droga e spacciatori nei boschi del Ternano. In realtà la situazione è nota a forze dell’ordine e residenti e in questi giorni i carabinieri – Nucleo investigativo, Compagnia di Terni, Forestali e unità cinofile da fuori regione – hanno ‘bonificato’ più di un’area. Si è partiti da Piediluco-Marmore, con un arresto ma anche sequestri di droga, armi da taglio e rimozione di bivacchi, e ora è stata la volta di Cesi-strada di San Biagio, altra zona ‘calda’ per lo smercio di stupefacenti.

Droga: i carabinieri ‘bonificano’ i boschi fra Marmore e Piediluco. Arrestato spacciatore. Trovate armi da taglio

Il bosco di Cesi

A Cesi i militari dell’Arma hanno trovato un bivacco con un banchetto e, sopra, un bilancino di precisione. Una sorta di ‘ufficio’ all’aperto per lo spacciatore in questione – assente dalla scena, forse non alloggia lì ma usa quello spazio solo per ‘lavorare’ – che tuttavia ha lasciato importanti tracce e ‘beni’ in giro. I carabinieri, grazie al cane antidroga, hanno infatti recuperato nel bosco due panetti di hashish del peso di 200 grammi in tutto. La piazza di spaccio di Cesi-San Biagio era stata più volte segnalata dai residenti: impossibile non notare quei cittadini extracomunitari che h24 si muovono nell’area, incontrando decine di clienti al giorno.

Prampolini

Analoghi controlli – ne ha parlato il quotidiano Il Messaggero nell’edizione di giovedì – sono stati svolti, e non era la prima volta, nell’ex bocciofila Prampolini di San Valentino. Qui i miltari hanno trovato cinque cittadini del Marocco, quattro dei quali irregolari in Italia, che vivevano in condizioni di totale degrado, dormendo su giacigli di fortuna fra sporcizia e rifiuti. Nella disponibilità di tre di loro è stato trovato un panetto di hashish da 100 grammi e per questo sono stati denunciati. A carico di uno dei tre pendeva anche un rintraccio per l’esecuzione di una condanna a due anni per reati di droga. I quattro ‘irregolari’, dopo le procedure di rito, sono stati accompagnati in questura dove gli è stato notificato l’ordine di abbandonare il territorio nazionale entro 15 giorni.

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