Terni, molotov contro auto: due arresti per estorsione

Individuati i responsabili dell’episodio verificatosi nella notte tra sabato e domenica a borgo Rivo: un atto intimidatorio per un debito di droga

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La polizia di Stato – indagini della squadra Mobile e della sua sezione antidroga – ha individuato i presunti responsabili dell’episodio verificatosi tra sabato e domenica a borgo Rivo, a Terni. Nella notte qualcuno tentò di dare fuoco ad un’autovettura con il lancio di molotov: in manette sono finite due ternani di 29 e 31 anni. Un atto intimidatorio legato a debiti per droga. L’accusa è di estorsione.

L’intimidazione

Il lavoro degli investigatori – con il coordinamento della procura della Repubblica – ha portato all’arresto dei giovani, presunti autori dell’estorsione nei confronti di due fratelli per questioni di hashish. La cifra in ballo era di circa 600 euro e per convincerli a pagare hanno usato le maniere forti, a tal punto da lanciare due bottiglie molotov contro il veicolo parcheggiato nel giardino di casa, abitazione in cui in quel momento dormivano anche due minori e una donna incinta. La squadra Mobile per agire ha atteso che uno dei protagonisti, un 29enne disoccupato e con una precedente segnalazione per reati di droga – il suo nome era emerso anche dalle carte dell’operazione ‘White Bridge’, ma non era comunque stato indagato -, si incontrasse con uno dei due lo scorso lunedì. In quell’occasione ha ritirato la prima parte della somma pattuita.

L’incontro e gli arresti

Il giovane è stato bloccato e trovato in possesso dei 200 euro appena incassati: è subito scattato l’arresto in flagranza per estorsione in concorso. A stretto giro la polizia di Stato è risalita al complice, il 31enne, colui che avrebbe lanciato materialmente le molotov nel giardino, grazie anche a dei messaggi Whatsapp che i due si sono scambiati, secondo gli investigatori «in orari compatibili» con l’evento della domenica. Rintracciato nel centro di Terni, ai poliziotti non è sfuggito che fosse mancino, proprio come l’uomo ripreso dalle telecamere di sorveglianza la notte dell’incendio. Nella sua abitazione sono state inoltre trovate delle bottiglie di birra artigianale come quelle utilizzate nella nottata tra sabato e domenica. Per lui è stata quindi disposta dal gip Barbara Di Giovannantonio, su richiesta della procura, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa ulteriore di fabbricazione e porto in luogo pubblico di arma da guerra. Il tutto è stato eseguito nella mattinata di giovedì, mentre nel primo pomeriggio di venerdì il giovane è stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia dallo stesso gip. 

Il 31enne va ai domiciliari

Di professione magazziniere (lavoro svolto finora in maniera occasionale, a breve avrebbe dovuto essere stabilizzato) e con un precedente per omicidio colposo legato ad un incidente stradale, non ha alcun legame con il mondo della droga e avrebbe lanciato le molotov per ‘semplice’ amicizia nei confronti dell’altro ternano, senza ricevere alcun corrispettivo.  Nello stesso pomeriggio di venerdì il giudice, accogliendo la richiesta del suo legale, l’avvocato Barbara Grillini – che aveva chiesto una misura meno afflittiva del carcere – ha disposto per il 31enne gli arresti domiciliari.  «Sono soddisfatta professionalmente per l’esito dell’udienza» commenta il difensore.

Roberto Massucci

«Ci si aspettava riscontro dal territorio dopo tragedia»

«Oggi siamo nuovamente – le parole del questore Roberto Massucci – a parlare di un’operazione antidroga in cui lo spaccio è sullo sfondo. Registriamo un salto di qualità perché a ciò si abbina un episodio di violenza. Per il post lockdown avevo detto di fare attenzione anche criminalità in crisi e quindi prevedere possibili episodi. Ora assistiamo a questo. Ripartendo dalle parole del procuratore Liguori all’indomani della triste vicenda (riferimento alla morte di Flavio Presuttari e Gianluca Alonzi), che ha fatto un richiamo alla responsabilità, a fronte di questo ci si aspettava un riscontro sul territorio: temo che a pochissimi giorni dal funerale questa responsabilità non si sia vista. Vedo che accadono esattamente le stesse cose di prima. La responsabilizzazione dei giovani passa attraverso responsabilità degli adulti. Ma non la vedo. Superato il momento di dolore – ha proseguito – questo è il bivio di fronte al quale vi troviamo: fare quello che si faceva prima o cambiare». Hanno partecipato alla conferenza anche il dirigente della squadra Mobile Davide Caldarozzi e il pm Camilla Coraggio.

«Mi attendo un’inversione di tendenza»

Massucci ha quindi evidenziato di aver disposto «controlli serrati sul mondo giovanile. Ogni qualvolta ci sarà un minore controllato in situazione di uso di stupefacenti o alcol, chiamerò i genitori per discuterne. All’attività di dialogo che vorrei avviare con gli adulti corrisponderà anche la segnalazione alla magistratura minorile sulla potestà genitoriale: ci aspettiamo che la collettività possa dare attenzione. Ci attendiamo sul campo una vera inversione di tendenza: non vorrei mai dover piangere delle disgrazie che allo stato attuale nessuno è in grado di escludere».

«La questione non può essere elusa»

Sull’argomento nel pomeriggio intervengono anche i consiglieri comunali di minoranza: «L’arresto scandisce un bollettino quotidiano che vede all’ordine del giorno il dramma droga. A pochi giorni – il commento degli esponenti di M5S, Pd e Terni Immagina – dello sconvolgente e dirompente decesso dei due giovanissimi ternani morti nel sonno la cronaca non riesce a trovare quiete. L’episodio di borgo Rivo vede modalità preoccupanti, con i protagonisti dello spaccio che non esitano ad agire con modalità degne di bande metropolitane abitualmente dedite a questa attività. Registriamo che le forze dell’ordine e la magistratura sono intervenute con rapidità arrestando i presunti colpevoli, torniamo a dire, in pieno spirito collaborativo, che il dramma droga non può essere solo una questione – pur necessaria e imprescindibile – repressiva. Nei giorni scorsi abbiamo inviato una sorta di lettera aperta all’amministrazione Comunale e alla maggioranza consiliare per chiedere un progetto complessivo di prevenzione. Non abbiamo avuto alcun cenno di risposta, ma riteniamo che la questione non può essere elusa. Nella città nella quale due adolescenti muoiono per mano di sostanze stupefacenti e degradanti – una vicenda che ha scosso non solo la comunità ternana – in una Terni nella quale gli spacciatori regolano i propri conti con assalti degni di un film del terrore, occorre che il Comune di Terni si faccia carico di progetti di prevenzione, tesi ad informare, sensibilizzare, i potenziali consumatori, in particolare le nuove generazioni che sembrano essere le più indifese; è il comune che deve mettere in campo politiche giovanili e sociali degne di questo nome, meglio ancora se in collaborazione con Asl e Regione. Se il sindaco Latini – concludono – e la sua giunta uscissero dal loro torpore che caratterizza la sua azione in particolare sui temi della prevenzione e del disagio giovanile siamo sicuri che troveranno la piena collaborazione di tutta la città, delle opposizioni ma anche, soprattutto, del vitale tessuto associativo di Terni che sui temi della prevenzione, della costruzione di una città con più attività e occasioni per i giovani sta cercando di fare la sua parte».

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